Firenze, 12 mar. (LaPresse) – “Si gioca in 180 minuti, forse anche di più. Non si possono fare calcoli soprattutto contro avversari di questo livello”. Vincenzo Montella, allenatore della Fiorentina, si proietta così alla sfida di domani contro la Juventus, valida per l’andata degli ottavi di Europa League. Un match che arriva a pochi giorni dalla sfida di campionato, dove i viola nonostante la sconfitta hanno disputato un buon secondo tempo. “Ripartire da lì? Le prestazioni dipendono anche tanto dall’avversario”, chiarisce il tecnico in conferenza stampa dichiarandosi fiducioso. “Possiamo giocarcela, dobbiamo crederci fermo restando che ritmo e indirizzo della partita lo decide la Juve. Il secondo tempo di domenica lo vedo un grande passo in avanti della squadra perché non era facile tirare fuori la testa dopo il primo tempo dove lo avevamo fatto poco”.
Montella risponde quindi alle parole di Conte secondo cui in campionato ormai la Fiorentina ha poco da dire. “Penso che abbiamo molto da chiedere”, puntualizza l’allenatore dei viola. “Ci teniamo, i giochi non sono chiusi. Vogliamo andare avanti in coppa, sarebbe importante per noi, e stimolante. La squadra è consapevole che è ancora tutto in gioco e che dobbiamo sfruttare ogni nostra risorsa ed energia per portare avanti un campionato che fino ad ora è stato positivo”. “Sono felice di recuperare Borja Valero. Mi auguro che sia tranquillo, sereno e possa esprimersi con le sue potenzialità. Pirlo? E’ un giocatore straordinario, se avessi potuto scegliere lo avrei fatto riposare anche domani”, prosegue Montella che risponde sul possibile utilizzo dal 1′ di Mario Gomez e Matri: “Sono compatibili, ma devono essere supportati dalla squadra perché loro si spendono molto”. “Se la Juve ha 20 punti in più – continua Montella – significa che qualcosa in più ha. Ma è uno stimolo per noi. Non sempre vince chi è più forte e ha la storia migliore, anche quella recente. Da parte nostra – continua – ci deve essere convinzione, ma anche consapevolezza dell’avversario. Dobbiamo fare la nostra partita, mettere in campo qualità, non tirarci indietro. L’avversario sulla carta è più forte ma – aggiunge – questo è stimolante”.