ESCLUSIVA Sochi 2014, De Chiesa: Ligety un computer, gli azzurri affondano

Torino, 19 feb. (LaPresse) – In occasione delle Olimpiadi invernali di Sochi 2014, l’ex azzurro Paolo De Chiesa commenta in esclusiva per LaPresse le gare di sci alpino. Questa mattina era in programma lo slalom gigante maschile.

LIGETY UN COMPUTER, GLI AZZURRI AFFONDANO. Finalmente abbiamo risentito gracchiare gli sci, segno che le temperature si sono abbassate, favorendo il compattamento della pappa dei giorni scorsi. Su un pendio piatto, ad eccezione dei due muretti, Ligety ha fatto subito il vuoto, riempiendo a suon di carvate gli spazi concessi dalla tracciatura francese nella manche d’apertura. Peccato per il tedesco Luitz, l’unico a tenergli il passo prima di inforcare incredibilmente l’ultima porta, affrontata a testa bassa, senza poter correggere un improvviso scarto dello sci destro dalla parte sbagliata del palo. Il solito vuoto sugli avversari è stato colmato nella prima manche dalla sorpresa Bank, mai a simili livelli, finito alle spalle di Ligety con il pettorale 28, a meno di un secondo dal fuoriclasse americano e davanti all’azzurro Simoncelli, leader del plotone di inseguitori racchiusi in un fazzoletto di centesimi. Nella ripresa, salata chimicamente solo sui muri soleggiati e più vulnerabili all’inesorabile risalita del termometro, manche tortuosa e molto più lenta della prima nel tentativo austriaco di imbrigliare Ligety, il conto alla rovescia è stato scandito dalla fantastica prova del francese Missilier, perfetto sui cambi di pendenza, continuo e incisivo nell’azione tanto da risalire dalla decima posizione all’argento, davanti a Pinturault che, nonostante qualche imperfezione nel tagliare le buche più marcate, ha bruciato Hirscher, discontinuo e brusco, quasi in attesa di risposte che la neve non poteva dare.

Come da copione, ha trionfato Ligety, ritrovatosi in partenza un secondo e mezzo da gestire su Missilier. Ormai è prassi comune per l’americano centellinare il vantaggio accumulato sugli avversari, conscio in ogni istante di quanto perso e del fieno rimasto in cascina: un computer in grado di programmare in corso d’opera il calcolo della traiettoria singola, a seconda della profondità dei solchi formatisi sul terreno e delle buche, aprendo il gas non appena il laser sotto il casco individua sequenze meno rovinate, da carvare con pieghe impensabili per gli altri! Un successo ampiamente annunciato cui, purtroppo, non hanno fatto da corollario gli azzurri, naufragati nella seconda prova. Simoncelli ha sciato malissimo, irriconoscibile e succube delle scalfitture del manto, anche se c’era da aspettarsi una sua debacle su pista segnata, mentre Nani, 12° in apertura e vicino a Missilier, è scivolato come Innerhofer in SuperG, saltando la stessa porta che ha tradito sul primo muro Moelgg. Discorso a parte, invece, per Dealiprandini, ottimo 11° dal 19° iniziale. Troppo poco.