Sochi 2014, Zoeggeler storico bronzo. Sesta medaglia, nessuno come lui. I complimenti di Napolitano

Di Andrea Capello – Sochi (Russia), 9 feb. (LaPresse) – Sei medaglie in altrettante Olimpiadi disputate. Solo questo incredibile dato può descrivere chi sia Armin Zoeggeler, il ‘Cannibale’ dello slittino. L’aggettivo più appropriato per il fuoriclasse di Foiana infatti non è ancora stato inventato. E non poteva che essere così visto che, fino ad oggi, nessun essere umano nè ai Giochi Estivi nè ai Giochi Invernali è mai riuscito a completare un’impresa del genere. Altri atleti, come il tiratore tedesco Ralf Schumann, la judoka giapponese Ryoko Tamura, lo slittinista tedesco Georg Hackl e la pattinatrice tedesca Claudia Pechstein si erano fermati a quota cinque . Un muro che sembrava invalicabile. Oggi Zoeggeler lo ha infranto con una prova straordinaria che gli è valsa un bronzo che vale più di molte medaglie d’oro messe insieme. A questo punto esiste solo un’atleta al mondo che può eguagliare il suo record ed è un altra italiana. Valentina Vezzali che nel fioretto individuale donne va sul podio ininterrottamente da cinque edizioni. Per raggiungere Armin, però, dovrà qualificarsi per Rio 2016 e salire sul podio in Brasile.

Eppure per l’uomo nato a Merano 40 anni fa tutto sembra essere semplice, proprio come quando da bambino usava lo slittino per scendere dal maso in cui abitava con la famiglia fino a valle dove era situata la scuola, lungo una strada di circa tre chilometri che per tutto l’inverno rimaneva ghiacciata. Bronzo a Lillehammer 1994, argento a Nagano 1998, oro a Salt Lake City 2002 e Torino 2006, bronzo a Vancouver 2010 ed appunto Sochi 2014. Risultati conseguibili solo da un essere leggendario che, in questa occasione, ha giustamente avuto pure l’onore e l’onere di portare la bandiera italiana alla cerimonia di apertura il giorno prima del debutto in pista. Come suo solito il Carabiniere ha fatto della continuità di rendimento il suo asso nella manica. Terzo dalla prima all’ultima manche Zoeggeler si è dovuto inchinare al campione in carica, il giovane ‘panzer’ tedesco Felix Loch (classe 1989, ndr), ed all’idolo di casa Albert Demchenko. Il russo nonostante la veneranda età (è nato addirittura nel 1971) ha sfruttato alla perfezione la pista di casa del Sanki Sliding Centre mettendo in carniere una medaglia dal sapore storico.

Nulla a che vedere però con la pagina di storia scritta dall’altoatesino ed i suoi infiniti record anche se lui, come sempre, sembra quasi non redersene conto. “Non ho ancora preso coscienza del fatto che sono entrato nella storia. Sono senza parole. Pensavo solo a questa giornata, a mettere insieme altre due discese pulite e fare il podio”, dice con la serenità di chi fra la terza e la quarta manche ha avuto anche il tempo e la calma per schiacciare un pisolino di una mezzora. “Mi sento sempre molto giovane altrimenti non riuscirei a fare questo sport e questo successo mi ringiovanisce – dice con il sorriso – da Lillehammer ad oggi il tempo è volato. Mi aiuta il fatto di vivere in un piccolo paese dove sono solo Armin e non una star. A casa mi ricarico per ripartire poi in giro per il mondo”.

Un uomo senza vizi che, per festeggiare la vittoria, si concede al massimo un sigaro da fumare in compagnia degli altri allenatori. “Avevo promesso che lo avrei fatto se andavo sul podio”, spiega. Ma che, allo stesso tempo, sportivamente, “quando non funziona qualcosa come voglio divento una bestia”. Perchè, come dice il suo allenatore Kurt Brugger, “Armin è nato campione” ed i campioni hanno queste caratteristiche nel Dna. Una storia infinita che potrebbe non aver scritto ancora la sua ultima pagina. La decisione a riguardo arriverà a fine stagione. La cosa certa è che il nome di Armin Zoeggeler resterà indelebile anche nei secoli futuri.

In serata il presidente della Repubblica Napolitano ha inviato un messaggio di congratulazioni al presidente del Coni, Giovanni Malagò, per celebrare le prime due medaglie conquistate dagli azzurri ai XXII Giochi Olimpici Invernali. “Caro Malagò, complimenti per il buon inizio – recita la nota – Vive congratulazioni personali a Christof Innerhofer e ad Armin Zoeggeler. Conto di telefonarvi al più presto in occasione di altri felici momenti sportivi. Sono vicino a voi tutti”.