Sochi 2014, dall’estate all’inverno: gli stakanovisti dei Giochi

Di Andrea Capello –

Roma, 3 feb. (LaPresse) – Estate o inverno poco importa. Quando si tratta di rispondere al richiamo della bandiera con i cinque cerchi olimpici le stagioni diventano un optional. Così come accaduto anche in altre occasioni pure a Sochi saranno infatti in gara atleti che, nel corso della loro carriera, hanno preso parte alle Olimpiadi estive e con risultati rilevanti. La disciplina regina in questo particolarissimo campo è il bob. In casa Italia si ricorda Antonella Bellutti. Due volte oro olimpico nel ciclismo su pista, nell’inseguimento ad Atlanta 1996 e nella corsa a punti a Sydney 2000, la bolzanina prese infatti parte anche ad un Olimpiade invernale. Era il 2002 a Salt Lake City quando, in qualità di frenatrice nel bob di Gerda Weissensteiner, ottenne un onorevole settimo posto. La grande fucina di bobbisti però è la pista di atletica. Alle Olimpiadi di Atene 2004 la medaglia d’argento nei 100 metri piani femminili andò alla staunitense Lauryn Williams. Il preambolo di una carriera che la portò anche a vincere il titolo mondiale l’anno successivo ed al quarto posto ai Giochi di Pechino 2008. Nel 2013 però l’atleta di Rochester, classe 1983, decise di darsi al bob. I risultati arrivarono da subito ed ora a Sochi, nel ruolo di frenatore, l’ex sprinter si gioca una medaglia.

Meno vincente ma più mediatica è la connazionale Lolo Jones. Tanto bella da essere tra i ‘bersagli’ preferiti dai fotografi la statunitense è stata una delle fuoriclasse più temute dalle avversarie nei 100 metri ostacoli ma non è mai riuscita ad imporsi nel momento cruciale. A Pechino 2008, quando scese in pista da favorita, inciampò sul nono ostacolo mente era nettamente in testa perdendò così il ritmo e tagliando il traguardo solo in settima posizione. Quattro anni dopo a Londra arrivò una ‘medaglia di legno’ frutto di una stagione in crescendo ma non abbastanza per salire sull’agognato podio olimpico. La Jones decise allora di riprovarci pure ai Giochi Invernali sfruttando le sue grande doti di sprinter fondamentali per accelerare nel miglior modo possibile il bob durante la fase iniziale di spinta. Una scelta azeccata che, dopo le selezione di Lake Placid, le ha regalato un posto nella squadra americana. Una parentesi da vivere tutta di un fiato visto che Lolo ha già detto di voler tornare agli amati ostacoli in vista di Rio 2016.

Il connubio ostacoli- bob si rinnova anche con Jana Pittman. L’australiana, campionessa mondiale nei 400 metri a Parigi 2003 ed Osaka 2007, dalla stagione 2012/13 ricopre il ruolo di frenatice nel bob a due pilotato da Astrid Radjenovic con la quale ha preso parte al mondiale dello scorso anno a St Mortiz terminando al 16esimo posto. Fra i maschi invece a tenere alta la bandiera degli atleti olimpici ‘double face’ è il britannico Craig Pickering. Bronzo con la staffetta 4×100 metri del Regno Unito ai campionati del mondo di atletica leggera ad Osaka e, dal dicembre 2012, membro della squadra nazionale di bob con l’obiettivo, centrato, di essere in gara a Sochi 2014. Perché quando si parla di un Olimpiade le superfici sulle quali gareggiare non sono altro che piccole barriere da saltare rincorrendo un sogno molto più grande.