Il ‘giro d’Italia’ di Vucinic, gol pesanti e qualche ‘blackout’ di troppo

Torino, 20 gen. (LaPresse) – Da Lecce a Roma, da Roma a Torino, da Torino a Milano. Nelle prossime ore potrebbe completarsi il personale Giro d’Italia di Mirko Vucinic, iniziato nei primi anni Duemila a Lecce, dove arriva su felicissima intuizione di Pantaleo Corvino. Una svolta a sorpresa e che consentirebbe al montenegrino di rilanciarsi senza dovere varcare la Manica, dove a corteggiarlo con insistenza c’era l’Arsenal di Wenger. Per Vucinic l’ipotesi Inter appare l’approdo ideale per continuare ad essere protagonista di Serie A. Un palcoscenico dove, ormai, sembrava destinato ad un ruolo di comprimario visto che le gerarchie di Conte per l’attacco sono ormai definite con Llorente e Tevez titolari inamovibili. Pochi spazi dunque tra i campioni d’Italia dove pure Vucinic ha offerto un contributo importante negli ultimi trionfi di Buffon e compagni.

Grazie ad un talento indiscutibile che concilia ottima tecnica, velocità e forza fisica. Il tallone d’Achille? La discontinuità. Un difetto che lo costringe in più di un’occasione alla difesa: “E’ una cosa che mi da’ fastidio, io cerco sempre di fare il massimo sia in allenamento che in partita”. Anche se, va detto, nella sua carriera a mettere i bastoni nelle ruote si sono messi anche i guai fisici. Ma in molte gare che contano l’attaccante si rivela letale, affondando le difese avversarie con gol, spesso molto belli, e servendo assist al bacio per i compagni. Arrivato a Torino dalla Roma per 15 milioni di euro nell’agosto 2011, il montenegrino, sette volte eletto miglior giocatore del suo paese, non fa mancare le zampate decisive nel cammino trionfale dei bianconeri.

Come quella nel match del 6 maggio 2012 a Trieste, contro il Cagliari, che insieme all’autogol di Canini consegnerà ufficialmente lo scudetto alla Juventus al termine della stagione. In Coppa Italia, Vucinic sigla contro il Milan il gol che vale l’accesso alla finale. Anche nella stagione successiva i rossoneri si confermano sua vittima prediletta e vengono eliminati nei quarti, sempre nella Coppa nazionale, da una sua rete nei supplementari. In totale, al termine della stagione 2012-2013, saranno 10 le reti del montenegrino, miglior cannoniere in campionato dei bianconeri insieme a Vidal. La terza stagione nelle file della Juventus, dove sembra replicare l’ultimo periodo nella Roma. Anche tra i giallorossi nel montenegrino aumenta l’insoddisfazione per il poco spazio in campo, complice anche un rapporto non proprio idilliaco con Claudio Ranieri, e la conseguente voglia di cambiare aria. Starà ora a Mazzarri restituire le motivazioni al giocatore inserendolo a dovere nello scacchiere di una squadra, quella nerazzurra, ultimamente a corto di soddisfazioni. Il biglietto di visita è confortante: tra Roma e Juventus, Vucinic ha sempre vinto qualche titolo.