Schumacher in coma. Medici: Situazione critica, impossibile parlare di possibilità di sopravvivenza

Grenoble (Francia), 30 dic. (LaPresse) – Michael Schumacher, rimasto gravemente ferito ieri dopo una caduta sugli sci, è in coma artificiale e nella notte è stato operato una seconda volta per ridurre l’edema cerebrale. Lo ha riferito in conferenza stampa Jean-Francois Payen il primario anestesista dell’ospedale di Grenoble dove l’ex campione di Formula 1 è ricoverato nel reparto di rianimazione. Il coma farmacologico, hanno detto i sanitari, mira a “limitare l’edema” e ad evitare “l’aumento della pressione intracranica”. Le sue condizioni sono “molto critiche” ha spiegato l’equipe medica, “si lavora ora per ora ma è troppo presto per fare previsioni”. Al momento Schumacher non sarà sottoposto ad altri interventi.

“Non possiamo pronunciarci sulle possibilità di sopravvivenzxa, i chirurghi stanno lavorando notte e giorno. E’ troppo presto per fare una prognosi”, hanno aggiunto i medici dell’ospedale di Grenoble in conferenza stampa. Per i medici se Schumacher non avesse avuto il caso “sarebbe morto”. “Lo ha protetto – hanno puntualizzato – Se non lo avesse avuto le conseguenze sarebbero state molto più gravi” e probabilmente “non sarebbe sopravvissuto”. Nonostante la protezione alla testa, però, “le lesioni sono molto gravi” perché la dinamica dell’incidente è stata “molto forte”.

Gerard Saillant, il medico chirurgo che ha operato Schumacher alla gamba dopo l’incidente di Silverstone nel 1999, è convinto che la perfetta forma fisica dovrebbe giocare a favore del campione tedesco. Il luminare ha detto di essere arrivato nella cittadina francese come amico, ma si è complimentato con lo staff medico dell’ospedale per l’ottimo lavoro svolto fin qui. L’equipe medica sta lavorando per alleviare la pressione del sangue sul cervello e hanno abbassato la sua temperatura corporea tra i 34 e 35 gradi, come parte del coma indotto.

VICINO A LUI LA FAMIGLIA E GLI AMICI. La portavoce di Michael Schumacher, Sabine Kehm, ha smentito la presenza all’ospedale di Grenoble di Jean Todt, ex team principal di Schumi alla Ferrari ora presidente della Fia, e di Ross Brawn, che ha lavorato con Schumacher alla Ferrari e alla Mercedes. Vicini al campione tedesco in coma all’ospedale di Grenoble restano la moglie Corinna, i due figli e altri membri della famiglia. “La famiglia non sta molto bene ovviamente. Sono scioccati”, ha dichiarato la Kehm, che ha aggiunto che la famiglia ha apprezzato i tanti messaggi di supporto giunti da tutto il mondo.


LO SGOMENTO DI ANGELA MERKEL. “Come milioni di tedeschi, il Cancelliere e i membri del governo sono rimasti sgomenti quando hanno appreso del grave incidente sugli sci di Michael Schumacher”, ha detto il portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel, Steffen Seibert, a Berlino.

L’INCIDENTE A MERIBEL. L’ex campione del mondo di Formula 1 ha riportato un serio trauma cranico, sbattendo la testa a Meribel, in Francia, dove si trovava in vacanza, nonostante indossasse il casco. Al momento dei soccorsi il pilota era ancora cosciente, ma quando Schumacher è arrivato al nosocomio di Grenoble, dopo un passaggio all’ospedale locale, era già in coma. Il pilota è stato operato immediatamente da un neurochirurgo. Per visitarlo è arrivato da Parigi anche l’ortopedico e chirurgo Gerard Saillant, lo stesso che nel 1999 aveva operato l’ex pilota della Ferrari per una frattura alla gamba subita a Silverstone. Con lui, al momento dell’incidente c’era il figlio 14enne Mick.

LA GENDARMERIA: C’E’ STATO GUASTO TECNICO. La gendarmeria francese che sta indagando sull’incidente, parla di “un guasto tecnico” che ha portato alla caduta di Schumacher all’incrocio delle piste ‘Chamois’ (pista rossa) e ‘Biche’ (pista blu). Il responsabile della stazione sciistica Christophe Gernignon-Lecomte ha spiegato che il tedesco “si è schiantato alle 11.07 mentre sciava fuoripista a Meribel. E’ caduto e ha sbattuto la testa contro una roccia. I soccorsi sono intervenuti rapidamente, alle 11.15. E’ stato issato e portato in ospedale a Moutiers. Era scioccato, un po’ agitato, ma cosciente.