Ciclismo, Danilo Di Luca squalificato a vita per positività ad Epo: Dovevo pagare io per tutti

Roma, 5 dic. (LaPresse) – Il Tribunale Nazionale Antidoping ha squalificato a vita il ciclista Danilo Di Luca. L’abruzzese era stato trovato positivo all’Epo in un controllo effettuato lo scorso 29 aprile e fermato nel corso del Giro d’Italia. Di Luca, vincitore del Giro d’Italia nel 2007 era stato già squalificato in passato tre mesi per la frequentazione con il dottor Carlo Santuccione e poi per due anni (ridotti a 15 mesi) a causa della positività all’Epo-Cera nel Giro d’Italia del 2009.

“Era già tutto scritto, questo fa pensare che debba pagare per tutti, io non ho chiesto le controanalisi perché non ci aspettavamo niente di diverso da quello che è accaduto”. Sono le prime parole a caldo di Danilo Di Luca dopo la squalifica a vita da parte del Tribunale Nazionale Antidoping del Coni. L’abruzzese era stato trovato positivo all’Epo in un controllo effettuato lo scorso 29 aprile e fermato nel corso del Giro d’Italia. “Io il primo ciclista italiano radiato a vita? Ho fatto tante cose per primo e anche questa – aggiunge – la cosa chiara, che io so e che chi mi conosce sa per certo, è che quanto ho vinto nel ciclismo l’ho vinto per le mie doti e soprattutto non ho mai vinto qualcosa che non potevo vincere come ad esempio una cronometro a 60 chilometri orari, qualcun altro sì e magari lo sta ancora facendo”.

“Forse dovevo essere io il primo che doveva pagare per tutti e così è stato, ora decideremo se fare appello, c’è tempo. Tra l’altro sto già facendo altro”, dice ancora. L’abruzzese, vincitore del Giro d’Italia nel 2007 era stato già squalificato in passato tre mesi per la frequentazione con il dottor Carlo Santuccione e poi per due anni (ridotti a 15 mesi) a causa della positività all’Epo-Cera nel Giro d’Italia del 2009. Di Luca, infine risponde al presidente federale Renato Di Rocco che stamattina aveva usato parole dure nei suoi confronti dicendo che: “Solo uno stupido poteva rischiare queste cose con i danni che aveva gia creato al ciclismo”. “Di stupidi ce ne sono tanti – conclude il ‘killer di Spoltore’ – Di Rocco può dire quello che vuole. Sicuramente io ho fatto degli errori, ma anche lui nella sua vita di errori penso ne abbia fatti tanti e magari ne commetterà altri”.