Madrid (Spagna), 3 dic. (LaPresse) – “Il razzismo non è un problema solo del calcio, ma è un problema della società. Ciò che accade in campo è spesso un riflesso di ciò che accade nella società”. Lo ha detto Michel Platini, presidente dell’Uefa, in una intervista al quotidiano spagnolo As. “A volte – prosegue Le Roi – i politici mi chiedono cosa possono fare, la Uefa e la Fifa per porre fine al problema. E io rispondo con una domanda: ‘Cosa si può fare? Le sanzioni sono severe per atti di razzismo negli stadi, e possono esserlo anche di più se ripetute. L’unico modo per sconfiggere il razzismo nel calcio è chiaro: tolleranza zero. Abbiamo un protocollo che tutti devono rispettare, dai giocatori, agli arbitri, ai club fino agli spettatori. Chi sbaglia deve pagare”. Quindi Platini ribadisce le sanzioni che devono essere applicate nei casi di razzismo: “Sono le piu’ severe possibili, dalla perdita di punti per i club, che potrebbero compromettere la vittoria di un titolo o la categoria, sino alla squalifica per dieci partite ai giocatori che promuovono il razzismo. Ed e’ contemplata anche la chiusura di uno stadio”.
Platini ha poi affrontato anche lo scottante tema del calcioscommesse. “Se il risultato di una partita è truccato prima che si giochi, il nostro sport è finito. Dobbiamo tutti lavorare insieme, anche la stampa denunciando ogni caso di corruzione. Il razzismo è un caso diverso – spiega Platini – perché il razzismo è qualcosa che viene da fuori e si manifesta negli stadi. Ma le scommesse sono nate nel calcio, che lo corrompono dall’interno. La Uefa è in contatto con le polizie in Europa. Ma non è qualcosa che dovrebbe combattere solo lo Stato. In primo luogo bisogno farlo nel mondo del calcio”. Il presidente dell’Uefa ribadisce poi la sua contrarietà all’uso della tecnologia in campo “per la stessa ragione per cui preferisco parlare di persona che per telefono. Credo fermamente che gli occhi vedano le cose che non vedono le macchine. Non ho aperto alla tecnologia della linea di porta, perché poi avreo dovuto aprire alla tecnologia per il fuorigioco e così via. In Francia, la tecnologia è stata introdotta nel rugby ed è un disastro”. Infine Platini smentisce le voci di una ‘guerra’ tra Collina, capo degli arbitri Uefa, e Busacca della Fifa. “Non c’è inimicizia e rivalità. Gli arbitri prendono decisioni e applicano o interpretano le norme. Controversie sorgono perché nel calcio ci sono episodi controversi. Fa parte del gioco, del nostro sport”.