Milano, 29 nov. (LaPresse) – Da Abete a Lotito, passando per il ‘nemico’ Mourinho, il coro è unanime. Con le dimissioni di Adriano Galliani dal Milan se ne va un grande dirigente, forse il migliore del calcio italiano negli ultimi 30 anni. Il primo in ordine cronologico a commentare la notizia destinata a sconvolgere l’assetto societario del Milan è stato tuttavia Rudi Garcia che, da conoscitore fino a pochi mesi fa solo esterno della Serie A, ha evidenziato come il “il campionato italiano abbia tante squadre di qualità, vuol dire che questi club lavorano molto bene, dall’allenatore ai giocatori fino alle società”. Il primo a citare l’ormai ex ad rossonero è stato invece il presidente della Lega Serie A Maurizio Beretta. “Galliani è uno straordinario dirigente sportivo ed una persona estremamente apprezzata anche a livello internazionale – ha dichiarato – Poi queste sono decisioni interne alla società e mi sembra giusto non intervenire”.
Anche dal mondo arbitrale, è arrivato il ricoscimento all”uomo’ Galliani. “Credo che quando persone capaci si dimettono è sempre una perdita per tutti – ha ammesso il presidente dell’Aia Marcello Nicchi – Galliani ha fatto tantissimo per Milan e il calcio e gli auguro di trovare la soluzione migliore per quelle che sono le sue aspettative”. Ci ha pensato Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori, a gettare benzina sul fuoco in merito al turbolento divorzio dal Milan. “Il calcio perde un dirigente importante che ha fatto la storia del Milan e del calcio italiano. Da come è andata la vicenda penso che non potesse farne a meno, l’hanno obbligato, su… – ha detto senza mezzi termini – Io contrario alla decisione? Non sono contro, sono aspetti che spettano alla società e sui quali è difficile entrare”. La clamorosa notizia, che ha fatto presto il giro del mondo, è giunta anche alle orecchie di José Mourinho, rivale di Galliani ai tempi dell’Inter. “E’ un gentiluomo, merita rispetto. Di lui posso solo parlare bene – ha detto in conferenza stampa lo ‘Special One’ – Gli auguro di godersi la vita, il calcio dà molto ma toglie tanto”.
Il presidente della Lazio Claudio Lotito guarda invece già al futuro di Galliani, che vede sempre legato al movimento calcistico. “Galliani è un grande dirigente con il quale ho un rapporto di amicizia. Condividiamo alcune scelte di strategia politica in Lega Calcio e sicuramente, visti il suo know-how e la sua professionalità non avrà problemi di collocazione – ha evidenziato il numero uno biancoceleste – Mi auguro che comunque nell’interesse del calcio italiano, del Milan e suo si trovi una soluzione che contempli le esigenze di tutti. Se lo prenderei alla Lazio? E’ un ragionamento che è fuoriluogo, bisogna vedere se lui sia disponibile a venire”. Una sensazione di stupore mista a sopresa ha colto infine Giancarlo Abete. “Le sue dimissioni arrivano dopo un periodo lungo e ricco di successi, il Milan è la squadra più titolata a livello mondiale ed i numeri hanno un significato quantitativo e qualitativo – ha ricordato – Fa un grande effetto come fa effetto che Massimo Moratti che sarà premiato lunedi nella Hall of Fame abbia lasciato la presidenza dell’Inter”, ha concluso Abete. In una sorta di filo invisibile che sembra collegarle, per entrambe le squadre di Milano si è alzato forte il vento del cambiamento. La speranza per i tifosi rossoneri e nerazzurri è che i nuovi vertici di Milan e Inter possano essere all’altezza di quelli precedenti.