Roma, 22 nov. (LaPresse) – Un ulteriore passo in avanti verso la candidatura italiana ai Giochi Olimpici del 2024 è stato fatto oggi quando, sfruttando l’occasione della 42a assemblea elettiva del Coe (l’associazione dei comitati olimpici europei, ndr) il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha condotto dal premier Enrico Letta il nuovo numero uno del Cio, Thomas Bach. La visita è stata decisamente proficua ed al termine sia il capo dello sport mondiale che quello italiano si sono sbottonati anche oltre il previsto. “Il premier Letta ha espresso chiaramente l’interesse dell’Italia per una candidatura ai Giochi Olimpici del 2024. Sarebbe una candidatura che al Cio verrebbe accolta con simpatia perché l’Italia è un grande paese di sport con forti realtà sportive ed atleti di livello. Assieme all’atmosfera di Roma sarebbe una candidatura forte”, ha detto Bach lasciandosi scappare il nome della capitale, questione che internamente all’Italia non è ancora stata esplicitata in via ufficiale. “Ho percepito l’interesse del primo ministro nei confronti dello sport – ha aggiunto – e la sua volontà di usarlo come mezzo di sviluppo per l’Italia. E’ stato molto incoraggiante”.
“Quello che ha impressionato Bach è stata la sensibilità che Letta ha nei confronti del nostro mondo ed è rimasto colpito favorevolmente anche dall’idea che il Paese stia guardando con attenzione ad una candidatura – gli ha fatto eco Malagò – è impressionante come il Premier fosse a conoscenza di tutte le dinamiche geopolitiche che riguardano l’organizzazione delle Olimpiadi”. Il punto d’incontro simbolico della riunione è stata la penna con i cinque cerchi olimpici che il numero uno del Cio ha regalato a Letta. “Bach si è augurato che serva per una firma importante (ovvero quella sulla lettera di sostegno del Governo alla eventuale candidatura olimpica italiana per il 2024, ndr)”, ha detto Malagò sorridendo. “Credo che abbia idee sul come usarla”, ha ribadito Bach.
Del resto, come spiegato da Malagò all’inizio dell’assemblea elettiva che ha confermato all’unanimità l’irlandese Patrick Hickey alla presidenza e Raffaele Pagnozzi in qualità di segretario generale: “Roma è sempre stata una ‘Città Aperta’, è sempre stata ‘Caput Mundi’. La nostra casa è la vostra casa. Lo è stata per quasi 100 anni e lo sarà in futuro”. Dai fari spenti dei giorni scorsi, vero e proprio mantra di Malagò, insomma si sono accese le luci di posizione e “anche qualcosa di più”.