Ancelotti: Tornare un giorno al Milan? Perché no. Non vedo rossoneri senza Galliani

Milano, 21 nov. (LaPresse) – “Tornare un giorno al Milan? Perché no, rimane un ricordo bellissimo. Ne sarei contento”. A dirlo è Carlo Ancelotti, allenatore del Real Madrid, ai microfoni di Sky Sport. “Se mi piacerebbe allenare la Roma? Se ne parla tanto. Sono legato a due squadre, Milan e Roma. Mi piacerebbe, perché no”, aggiunge il mister emiliano al quale viene chiesto se nel suo futuro possa esserci la panchina della Nazionale. “Non lo so. Ora no, perché mi piace allenare tutti i giorni. Il giorno che non ne avrò più voglia, magari penserò alla Nazionale”. All’idea Napoli, invece, “non ho mai pensato, non c’è mai stata opportunità”, svela Ancelotti. “Ora ha un ottimo allenatore e auguro loro di fare un ottimo campionato”.

SEEDORF, INZAGHI O SHEVA – “Da sempre i centrocampisti hanno più vantaggi nella carriera da allenatore, perché sono più nel vivo del gioco. Potrei dire Seedorf, più avvantaggiato. Ma Inzaghi e Shevchenko hanno una tale conoscenza del gioco. Tante volte ho parlato con loro di tattiche”. Così Ancelotti, interpellato su quale ex giocatore del Milan possa rivestire la figura ideale per un futuro sulla panchina rossonera. “Ci sono giocatori a cui non devi insegnare niente, come Pirlo o Xabi Alonso. Sono dei professori, dal punto di vista tattico”, spiega il tecnico, al quale viene chiesto in quale allenatore si riveda. “Di bravi ce ne sono tanti. Mi piace molto Montella – confessa – per come gioca la sua squadra, per il tipo di approccio nelle situazioni, con la stampa, con l’esterno. Mi piace il suo equilibrio. Lui un giorno ct? Non so, un allenatore che allena la Fiorentina può allenare qualsiasi squadra”, sottolinea Ancelotti.

GALLIANI E KAKA’ – “Vedere il Milan senza Galliani? Faccio fatica. Per me è nato con la maglia del Milan e andrà avanti con la maglia del Milan”. Così Ancelotti, commentando il momento della società rossonera e il possibile addio in futuro dell’amministratore delegato. “Auguro al Milan di riprendersi velocemente”, spiega l’allenatore del Real Madrid, secondo cui Galliani è “la persona più indicata” e “ha esperienza come nessuno”. Riguardo il dubbio legato al ruolo di Kakà, che Allegri potrebbe arretrare a regista esterno, secondo Ancelotti il brasiliano “ha caratteristiche diverse, che una squadra come il Milan può sfruttare in maniera più decisiva. Non ha più 21 anni, ma ha ancora capacità di progressione. L’esempio di Pirlo? Lui era più facilmente adattabile ad un ruolo arretrato”. Sull’addio di Kakà al Real per tornare in rossonero, il tecnico chiarisce: “Doveva giocare di più, dopo due anni con poca continuità aveva bisogno di una squadra dove potesse giocare di più. E’ stato un bene per lui e il Milan. Le due partite contro il Barcellona sono state ottime”, aggiunge.

XABI ALONSO, PIRLO E TOTTI – “La Juve vuole Xabi Alonso? La sua situazione è chiara. E’ stato infortunato, è rientrato, ha il contratto in scadenza e il Real vuole tenerlo”. “Nel loro ruolo, Xabi e Pirlo sono i due migliori al mondo”, spiega il tecnico. “Verratti? E’ sulla loro strada”, aggiunge Ancelotti che confessa di rimpianto di non aver mai allenato Francesco Totti. “Mi sarebbe piaciuto – dice – è un grandissimo campione, fa parte della categoria dei calciatori che non ha età, che riescono a giocare ad alto livello fino ai 40 anni”.

CAMPIONATO – Per Ancelotti è “difficile” prevedere come finirà la lotta scudetto del campionato italiano, “ora è molto interessante, con molte squadre in lotta. La Roma – spiega – è una sorpresa e sta facendo benissimo, come Juve e Napoli. C’è molto equilibrio. La Roma è avvantaggiata dal dover giocare il campionato”.

RONALDO – “Non so se andrà alla cerimonia, è una sua decisione personale. Spero lo vinca, lo merita”. Ancelotti ‘vota’ Cristiano Ronaldo al prossimo gala del Pallone d’Oro, che il portoghese potrebbe disertare per polemica con la Fifa. “E’ una persona con una motivazione straordinaria, ama tantissimo quello che fa”, spiega il tecnico del Real Madrid. “E’ molto professionale e serio, in questo momento è il giocatore più bravo di tutti”, aggiunge Ancelotti. “Chi più forte tra lui e Ibrahimovic? Non potrei mai dirlo”.

HIGUAIN – “Quando sono arrivato Callejon era già partito. Higuain aveva la ferma volontà di lasciare il Real, aveva voglia di una nuova avventura. Gli ho detto che Napoli è una città bellissima, un ambiente fantastico. Sono contento stia facendo bene”. Ancelotti risponde così in merito ai possibili rimpianti per le partenze dei due giocatori che nel Napoli stanno vivendo una stagione da protagonisti.