Milano, 14 nov. (LaPresse) – “A sette mesi dal Mondiale abbiamo la certezza di avere un gruppo di 15-16 giocatori ormai molto consolidato, che ha un unico pensiero, di mettersi a disposizione dell’allenatore e fare tutto il possibile in modo che il senso di responsabilità possa portarci il più in avanti possibile”. Così Gigi Buffon, portiere della Nazionale, nel corso della conferenza stampa alla vigilia di Italia-Germania. Un Buffon concentrato e fiducioso: “Abbiamo dimostrato di saper giocare a calcio, di fare spesso delle buone prestazioni, abbinate a buoni risultati visto che nelle ultime due competizioni siamo arrivati in zona medaglia, quando nessuno forse se lo aspettava. I presupposti credo siano buoni, se poi qualche giocatore esplode o si consacra come sorpresa ci farebbe molto piacere”. Quindi il capitano azzurro risponde al ct della Germania Loew che ha sottolineato l’astuzia dei giocatori italiani. “Fra le doti del popolo italiano c’è l’ingegno nel momento in cui ci si trova in difficoltà o quando si affronta un avversario sulla carta migliore. Furbizia e ingegno credo siano doti che vanno a braccetto”. Se l’Italia è la bestia nera della Germania, per Buffon quella degli azzurri “è il Brasile. In tutti questi anni è la squadra incontrata un po’ più spesso e con cui non abbiamo vinto. E’ la squadra che ci mette spesso e volentieri in grande difficoltà”.
A Buffon viene poi chiesto un parallelo tra le storiche sfide Italia-Germania, la semifinale di Messico ’70 vinta dagli azzurri 4-3 e quella ai Mondiali del 2006 e vinta dall’Italia 2-0. “Ci sono molte analogie tra la partita del 2006 e quella di Messico ’70, le reputo due partite epiche, seppur diverse. In Messico è stato qualcosa di entusiasmante e difficilmente eguagliabile, mentre nel 2006 è stato irripetibile, vincere in casa loro, ai supplementari, anche con un buon gioco quando nessuno di credeva, credo sia realmente difficile da ripetere”. Anche prima del Mondiale 2006 l’Italia aveva giocato una gara amichevole contro la Germania, vincendo con un sonoro 4-1. “La differenza tra questa e l’altra è che lì eravamo a ridosso del Mondiale, in questo caso manca molto di piu’, anche se sicuramente sarà una gara indicativa che dovrà dire e dirà sicuramente qualcosa”. “Dietro questa partita c’e’ una storia importante – prosegue il capitano azzurro – e un presente importante per le due nazioni e nazionali, con radici che affondano sin dagli albori del calcio che conta a livello mondiale. E’ un bel vanto”. Buffon ha poi parlato anche dei giovani portieri come Francesco Bardi del Livorno: “E’ un ragazzo di grandi qualità e prospettive che sta facendo un passo alla vota per arrivare ad un obbiettivo finale, quello di essere uno dei tre portieri della Nazionale. Insieme a Perin e Leali sono quelli con le prospettive più grandi”.