Milano, 11 ott. (LaPresse) – “Considero l’edizione 2014 del Giro d’Italia una delle ‘creature’ più riuscite della mia esperienza di manager. Non aver potuto partecipare alla sua presentazione, nei giorni scorsi, è la cosa che mi fa più soffrire in queste ore e che mi provoca una grande frustrazione, assieme alla decisione di Rcs di sospendermi dai miei incarichi senza che mi sia stato spiegato il perché e senza che io mi senta responsabile di alcunché”. Così, a LaPresse, Michele Acquarone, il direttore (attualmente ‘sospeso’ dall’azienda) del Giro d’Italia ed ex direttore generale di Rcs Sport and media company, la società del Gruppo Rcs che opera nel settore degli eventi sportivi. In queste ore, Acquarone (“Dopo essere stato autorizzato dai mei legali”, spiega), ha diffuso il testo di una lettera inviata ai media “ma anche a tutti i partners commerciali che hanno lavorato con me in questi anni per il Giro. Voglio spiegare che cosa mi è accaduto e la mia estraneità alle vicende divulgate dai media nei giorni scorsi”.
– Il riferimento è al comunicato di Rcs con il quale si annunciava che, dopo un ‘verifiche amministrative’, a seguito dell’audit interno in merito alla natura di alcune transazioni bancarie svolte con associazioni collegate a RCS Sport, ma non consolidate nel perimetro di Gruppo, lo stesso Michele Acquarone, l’amministratore delegato di Rcs Sport Giacomo Catano e il direttore Diritti e Relazioni esterne di Rcs Sport Matteo Pastore erano stati sospesi in via ‘cautelativa’ e non ‘disciplinare’. Nelle successive notizie di stampa, inoltre, si era anche parlato di un possibile “esposto alla Procura di Milano per truffa e per un ammanco di almeno 13 milioni di euro”. Rimasto per più di una settimana in silenzio, Acquarone (41 anni, di Sanremo, laureato alla Bocconi e in Rcs dal settembre 1999) ha deciso oggi di offrire la sua versione dei fatti. Nella quale, come si legge nel testo della sua lettera, esprime soprattutto una profonda amarezza per il ‘distacco’ dal Giro d’Italia alla cui guida era giunto nel 2012, succedendo ad Angelo Zomegnan. “Fino ad oggi ho già dedicato 14 anni della mia vita al Gruppo Rcs – scrive Acquarone – gli ultimi 5 dei quali lavorando indefessamente per consolidare e sviluppare le attività di Rcs Sport. In particolare, in qualità di direttore del Giro d’Italia, ho cercato di accrescere il prestigio di questa manifestazione che è patrimonio dell’Italia e dei tifosi del ciclismo di tutto il mondo. A giudicare dai risultati, penso di esserci riuscito”.
Il direttore ‘sospeso’ del Giro d’Italia prosegue: “Chi mi conosce sa bene che il mio stile si fonda su tre concetti chiave: equilibrio, rispetto e dialogo… Proprio per il legame che ho con i tifosi del Giro e con gli addetti ai lavori, voglio fermamente rassicurare tutti sulla mia più totale estraneità alle vicende riportate dai mass media negli ultimi giorni”. Parlando con LaPresse, Acquarone ricostruisce poi i fatti di questi ultimi giorni: “Nel 2008, ero diventato direttore generale di Rcs Sport e nel 2011 ho assunto la direzione dell’area Ciclismo e quella del Giro d’Italia. Il 27 settembre scorso, mentre ci stavamo preparando per la presentazione dell’edizione del 2014 del Giro, contemporanemante alla diffusione delle notizie sull’audit interno e su ‘problemi amministrativi’, il Gruppo Rcs mi chiese di ‘fare un passo indietro’ da direttore generale a direttore operativo di Rcs Sport perché, in quella particolare e difficile situazione, l’azienda aveva bisogno che io mi occupassi direttamente del business. Solo pochi giorni dopo invece, 1° ottobre scorso, mi è stata comunicata la ‘sospensione cautelativa’. A questo punto, dopo una periodo di silenzio, ho deciso di chiedere chiarezza. Io non c’entro assolutamente nulla con quel tipo di problemi e con gli eventuali risultati emersi dall’audit. Inoltre, non mi sono mai occupato né di amministrazione, né di finanza e non so nulla di transazioni con altre società. Non mi è stato contestato nulla di concreto”. Nella sua lettera, infine, Acquarone chiude parlando ancora una volta del suo grande affetto per il Giro d’Italia: “Sogno solo il giorno in cui tornerò dalla mia squadra, a occuparmi attivamente dell’edizione 2014 del Giro d’Italia, con ancora maggior entusiasmo di quello che mi ha animato in questi anni”.