Galliani: Abolire discriminazione territoriale. Poi bacchetta Allegri: Milan prende troppi gol

“La discriminazione territoriale esiste solo in Italia, perché in Europa si parla solo di discriminazione razziale”. All’uscita da Lega Serie A, ha preso la parola Adriano Galliani dopo le decisioni del Giudice Sportivo, in particolare per la disposizione di giocare una gara a porte chiuse a San Siro a carico del Milan.

“I cori in questione poi non sono stati sentiti da nessuno a parte i funzionari della Lega – ha aggiunto il vicepresidente rossonero – mentre invece si sono sentiti numerosi cori contro Balotelli. Penso che sia una norma che vada abolita perché non esiste in altro luogo al mondo una cosa del genere che espone le società a gravi rischi. Perché alla prossima infrazione c’è la partita persa a tavolino ed eventualmente anche una penalità in classifica. Questo vuol dire che bastano una cinquantina di individui per uccidere una società e arrecare danni indicibili. L’ho fatto presente al presidente Abete che ha detto che ci rifletterà e mi farà sapere in futuro. Il razzismo va combattuto, ma questa norma non aiuta certo a farlo”.

“Anche se lo sono li prenderei tutti e due. Uno lo abbiamo già. Saranno pure cascatori ma sono due grandi giocatori”, aveva detto in precedenza l’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, rispondendo al tecnico del Chelsea, José Mourinho, che aveva detto all’Uefa di intervenire contro i cascatori citando appunto il centravanti rossonero e l’attaccante del Barcellona.

“Abbiamo la terza peggior difesa ed uno dei migliori attacchi. Abbiamo fatto tantissimi gol ma ne abbiamo anche subiti tantissimi, 13, solo Sassuolo e Bologna hanno fatto peggio di noi”. Su questo dobbiamo lavorare”, dichiara invece Galliani a proposito della sconfitta di ieri del Milan. Riguardo alla sfida con la Juventus il dirigente rossonero precisa che: “Per un’ora abbiamo fatto una partita assolutamente buona”. Ed a chi gli chiede se la presenza di Balotelli avrebbe potuto cambiare le carte in campo, risponde: “Non so fare l’indovino e non so neanche se so fare il dirigente ma certamente la sua è una gravissima assenza come quelle di El Shaarawy, Kakà, De Sciglio e tutti quelli che sono fuori”.

Galliani parla anche dell’espulsione di Mexes e della possibile prova tv per il pugno a Chiellini: “I rapporti con i giocatori sono fatti interni – spiega – non comunichiamo mai quello che facciamo e vedo che i giocatori non comunicano neanche loro quello che eventualmente subiscono”. Bocca cucita anche sull’ammonizione a De Jong, già diffidato: “Non ho commentato fatti arbitrali su cose più importanti, quindi non commento questo – conclude – tutti vedono la tv ed hanno modo per giudicare”.