Buffon: Partiti con piede giusto, ma non abbiamo ancora fatto nulla

Carrara, 25 ago. (LaPresse) – “Siamo partiti bene, col piede giusto, però c’è anche da dire che chi ben comincia è a metà dell’opera, però mancano ancora 37 partite e quindi non abbiamo fatto ancora nulla”. E’ il pensiero di Gianluigi Buffon, il giorno dopo il vittorioso esordio dei bianconeri in campionato a Genova, contro la Sampdoria. Partire da favoriti, spiega il numero uno della Nazionale ai microfoni di Sky Sport, “è molto bello perché responsabilizza e chiaramente secondo me certi giocatori hanno bisogno di sentire certe pressioni e certe responsabilità. D’altra parte – aggiunge – stimola anche gli avversari e le altre squadre a combattere per sfatare questo mito temporaneo e momentaneo della Juve”. Il discorso si sposta sulla Champions League, l’altro grande obiettivo stagionale della squadra di Conte. “Siamo e abbiamo dimostrato l’anno scorso di essere una squadra competitiva. Da lì a vincere ce ne passa molto – prosegue Buffon – ci vuole quel briciolo di fortuna anche nei sorteggi perché magari se l’anno scorso avessimo evitato il Bayern Monaco ai quarti e l’avessimo affrontato in una gara unica in finale, non sapevamo cosa poteva succedere, però è anche vero che sappiamo che ci sono tre o quattro corazzate che hanno più carte in regola rispetto a noi per poter vincere”.

– Il portiere bianconero torna alla fine della scorsa stagione, con le voci su un possibile addio di Conte alla panchina. “Un brivido lungo la schiena mi è corso”, ammette il giocatore. “Quando si parla giornalmente di una problematica che per noi giocatori è inesistente ma si vede che poi è reale, un po’ di paura viene – chiarisce il bianconero – perché l’allenatore è il nostro valore aggiunto. E’ un fattore imprescindibile per noi e il fatto di dovervi rinunciare sarebbe stato un grandissimo sacrificio per tutti”. Per trattenere il tecnico, prosegue sorridendo Buffon, “due settimane di carriera gliele regalo volentieri”. Tornando al campionato, il numero uno della Juventus sottolinea il lavoro motivazionale del tecnico con i giocatori. “Proprio perché tutti danno per scontato che la Juve vinca per il terzo anno consecutivo lo scudetto e scontato non lo è, e ve lo assicuro perché l’ho vissuto sulla pelle proprio insieme al nostro allenatore – spiega – appena arrivati negli Stati Uniti ci mise in guardia perché realmente una squadra che viene da due campionati vinti, riuscire a triplicare è una cosa molto difficile perché rischi alla prima difficoltà di scioglierti perché non hai più quella rabbia agonistica, quella voglia e quella determinazione per arrivare al conseguimento del risultato che magari hai già ottenuto due anni prima”.

Conte, prosegue Buffon, “disse di ricordarmi di quando eravamo compagni ma poteva anche evitare di dirmelo perché me lo ricordavo benissimo: quell’anno lì, che sembrava vincessimo facendo una passeggiata, ci scottammo arrivando addirittura terzi. Sono esperienze che giovano nell’arco di una carriera per non ripetere determinati errori e non essere faciloni”. Dal portiere bianconero parole di elogio per Carlos Tevez, subito a segno all’esordio in campionato. “Conoscendolo e stando fianco a fianco con lui giornalmente, capisci perché è considerato un campione e perché lo è. E’ un ragazzo – racconta Buffon – che si mette a disposizione del gruppo, che si sacrifica per il gruppo, che antepone il bene del gruppo all’egoismo e poi ha delle qualità veramente incredibili”. “La Juve ha il dovere di rappresentare l’Italia fino in fondo in Champions? Sicuramente. Non è che questo tipo di responsabilità la respingiamo però è anche vero, in maniera molto obiettiva, bisogna fare sapere a tutti che ci sono due o tre squadre che sono superiori a noi come organico”, evidenzia il numero uno azzurro. “Poi credo – aggiunge – che alcune volte anche il fatto di incontrare una squadra più forte di te nel tuo momento migliore dal punto di vista fisico e della convinzione, magari può anche sovvertire certi risultati che possono sembrare scontati. Noi crediamo di poter fare bene anche in Europa ma da lì a vincere ce ne passa sempre”, conclude Buffon.