Torino, 23 ago. (LaPresse) – “Razzismo? Tutto il movimento si deve ribellare, iniziando a non dare più spazio a chi fa questi atti, a quei pochi imbecilli che magari espongono striscioni offensivi in memoria di persone che non ci sono più. Per primi voi non dovreste mostrare questi atti vili e violenti, così facendo date importanza a queste persone”. Antonio Conte in conferenza stampa è tornato a parlare del razzismo nel mondo del calcio dopo la polemica Balotelli-Tosi e gli ululati razzisti ricevuti da alcuni giocatori bianconeri di colore durante la Supercoppa Italiana.
“Si chiudano le curve, di qualsiasi squadra, e non se ne parla più – ha aggiunto l’allenatore della Juventus – Io dico che alla quarta occasione ci penseranno cinque o sei volte prima di fischiare. Si parla tanto ma nessuno fa niente, perché nessuno vuole cambiare, questa è la verità”.
“La Juventus non si può sottrarre al ruolo di favorita, lo eravamo anche l’anno scorso quando abbiamo dimostrato sul campo di essere più forti. E’ giusto così, veniamo da due scudetti consecutivi”. Conte in conferenza stampa alla vigilia della prima di campionato con la Sampdoria non ha timore nel vestire i panni della squadra più forte della Serie A. “La favorita però non sempre vince – ha ricordato il tecnico dei bianconeri – Noi due anni fa non eravamo certo i favoriti. Venivamo da due settimi posti, ma in campo nonostante le favorite fossero altre ha poi vinto la Juventus”.
L’allenatore pugliese vuole tuttavia mantenere alta la concentrazione. “Noi dobbiamo dimostrare sul campo di essere i più forti. Penso che quest’anno sarà molto dura e difficile, abbiamo diverse concorrenti che si sono attrezzate in maniera imponente – ha sottolineato Conte – Per 3 anni consecutivi diverse squadre hanno speso di più della Juventus, eppure dicono che il distacco è aumentato. Il giorno che avremo a disposizione un budget importante darete direttamente alla Juventus la Coppa Intercontinentale? Voi mi dite che distacco è aumentato, ma se si spende di più bisogna diminuire il distacco. Io questa equazione non la capisco”, si chiede ironicamente l’allenatore campione d’Italia.