Calcioscommesse, Milanetto: Non merito ombra così pesante su carriera

Roma, 24 lug. (LaPresse) – “E’ un anno e mezzo che combatto con questa spada di Damocle e mi pesa tanto. Un’ombra così pesante dopo oltre 550 partite da professionista che non credo di meritare”. Lo dice in un intervento in aula nel corso del processo al calcioscommesse relativo alle gare Lazio-Genoa (14 maggio 2011) e Lecce-Lazio (22 maggio 2011) l’ex centrocampista del club ligure, Omar Milanetto. “Ho dedicato 20 anni della mia vita a questo sport che ho amato ed ho vissuto con passione – aggiunge – Concordo con il procuratore federale quando dice che è una tristezza vederlo ridotto così”. “Io mi sono sempre messo a disposizione della procura federale per cercare di dimostrare la mia estraneità ed ancora oggi sono qui a metterci la faccia convinto di non aver fatto nulla di male – prosegue – Sono qui per ringraziarvi di quello che farete ed anche il Pm per quello che fa per pulire questi 20 anni della mia vita”.

Per il calciatore il procuratore federale ha chiesto una squalifica di 3 anni e 6 mesi. L’avvocato del giocatore e del Genoa, Mattia Grassani, dice che “non c’è alcun tipo di riscontro e che Milanetto ed il Genoa vanno prosciolti da ogni addebito”. Il legale utilizza l’espressione ‘deserto dei Tartari’. Maurizio Mascia, altro difensore del calciatore, rileva come al suo assistito: “Vengono contestati dei contatti telefonici tra soggetti che non hanno mai avuto in vita loro alcuna telefonata o scambio di sms con Milanetto soltanto perché hanno i loro cellulari hanno agganciato la cella vicina all’albergo del Genoa”.