Marotta: In due anni Juventus ha fatto qualcosa di straordinario

Torino, 6 mag. (LaPresse) – “Lo sport è fatto di programmazione, quando è arrivato il presidente Agnelli la situazione era un po’ da rivitalizzare. Questo cambiamento ha portato a una rosa che vede solo quattro giocatori della vecchia guardia, gli altri venti sono nuovi. Quello che è stato raggiunto l’anno scorso e confermato quest’anno è qualcosa di straordinario”. E’ più che positivo il bilancio complessivo di questi anni tracciato dall’amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta intervenuto nel corso del programma Rai ‘Radio Anch’Io Sport’ in onda su Radio 1.

“Il gap che esiste all’interno del sistema Europa ci vede già a rischio del quarto posto, questo deve farci riflettere – ha aggiunto l’ad della società di Corso Galileo Ferraris parlando dello stato di salute del calcio italiano – L’el dorado del calcio non è più in Italia ma in altre nazioni. Higuain e Ibrahimovic possibili obiettivi? Andremo a definire le strategie d’intervento considerando profilo e caratteristiche dei giocatori opzionabili per l’anno prossimo – ha dichiarato Marotta – In ambito europeo dobbiamo ancora lavorare, è qualcosa che coinvolgerà tutte le componenti societarie, cercando di coniugare le possibilità economiche con le idee”.

“Il rapporto tra Conte e società è non buono ma ottimo. E’ cordiale e quotidiano, ci si confronta sempre”. Queste le parole dell’amministratore delegato della Juventus in merito al rapporto tra tecnico e vertici dirigenziali. “Quando un professionista arriva a raggiungere velocemente dei traguardi importanti, diventa un fatto normale porsi delle domande e fare delle riflessioni – ha sottolineato l’ex dirigente della Sampdoria – Le aspettative che gravitano attorno al mondo Juventus diventano molto alte, la cosiddetta asticella si è alzata. La voglia di rimanere c’è, la sua voglia di vincere è pari a quella della società”, ha concluso Marotta.

Inevitabile poi una battuta sulla Champions League. “Quando la Juve partecipa a una competizione deve cercare di ottenere il massimo – ha evidenziato l’ad della Juventus – Speriamo di fare meglio il prossimo anno, ma è sempre una cosa difficile da prevedere, il calendario può essere tiranno, bisogna vedere come saranno composte le griglie e quali società parteciperanno”.

“Abbiamo costruito un modello tutto nostro, basato non su un singolo giocatore ma su un gruppo collettivo – ha aggiunto l’ad della Juventus – Siamo il miglior attacco, la difesa meno battuta, questa sono cose significative per dare lettura di un modello calcistico in cui il collettivo prevale sul singolo”, ricorda Marotta in merito al modello costruito dalla società di Corso Galileo Ferraris.

“Si dice che la squadra che va in campo rispetta l’assetto societario – ha aggiunto il dirigente dei bianconeri – Bisogna prima costruire una società forte, la squadra viene di conseguenza. Noi stiamo creando anche un modello sportivo. Abbiamo realizzato un college all’interno della nostra struttura per coniugare l’aspetto scolastico con quello sportivo. Abbiamo investito molto sul settore giovanile – ha proseguito Marotta – chiaramente ci vuole tempo, la speranza è di poter annoverare 4-5 giocatori provenienti dal settore giovanile”.