Milano, 3 mag. (LaPresse) – “In questo momento è chiaro che sono molto ma molto importante, ma in generale diciamo che mi ritengo un giocatore che può fare bene all’Inter e che sta facendo il massimo per l’Inter”. Unica punta rimasta a disposizione di Stramaccioni dopo gli acciacchi dei big, Tommaso Rocchi rassicura sulle sue motivazioni in vista del finale di campionato. “Se penso di esserci anche l’anno prossimo? Lo spero, la mia volontà è quella, ma sono discorsi che si faranno ala fine della stagione”, spiega l’ex attaccante della Lazio in un’intervista ad Inter Channel, nella quale affronta anche l’amaro capitolo degli infortuni. “Riconquistare la migliore condizione atletica non è stato semplice, pensavo di riuscirci prima. Sicuramente la condizione la si ritrova anche giocando – continua – i primi mesi ho giocato solo due partite nel girone di andata. Poi ero infortunato ed era come se dovessi iniziare nuovamente dall’inizio, ci ho messo un po’ di più, mettici anche l’ambientamento. Dopo 9 anni che sei abituato in una società il cambio non è stato facile, ma adesso sto bene”.
Quindi, una rivelazione legata al passato: “Sono stato vicino all’Inter prima dello scorso gennaio, quando in panchina c’era Josè Mourinho”, spiega l’attaccante. Vestire la maglia nerazzurra è una soddisfazione grande. Il mio esordio è stato a Udine e quando sono entrato in campo ogni tanto guardavo la maglia che indossavo, che poi era quella rossa, ed era davvero un onore. Quelle di Inter e Lazio sono due belle tifoserie, gemellate è questo è qualcosa di positivo. Le diversità possono essere nel fatto che alcune volte il tifoso laziale si fa sentire anche fuori dal campo, ma dentro lo stadio il calore c’è dall’inizio alla fine”. Si parla poi di Zanetti e di come Rocchi lo vedeva da avversario: “Come un esempio. Mi è sempre sembrato un campione che ha dalla sua l’umiltà perchè, nonostante avesse vinto tutto quello che c’era da vincere in campo è sempre stato rispettoso e leale. Se me lo immaginavo così mattacchione? No, quello davvero non me l’aspettavo. Sapevo era simpatico, ma non pensavo fosse cosi ragazzino”, continua il giocatore che contro l’Atalanta ha siglato la 100° rete in carriera.
“Tutti i gol hanno un sapore particolare perchè ciascuno è una specie di liberazione. Chiaramente, quello è stato importante perchè è arrivato dopo tanto tempo, dopo tanto tempo nel quale avevo giocato molto poco. Sono stato contento di averlo fatto, come sono stato contento di aver realizzato la rete della vittoria contro il Parma e come spero di farne altri che possano aiutare la squadra”. “Se esulterò nel caso dovessi segnare contro la Lazio? Non sono d’accordo sul non esultare, ma sarebbe giusto – sottolinea – farlo senza esagerare e quindi mancare di rispetto. Se segno non voglio mancare di rispetto ai tifosi della Lazio, ma al tempo stesso non voglio mancare di rispetto a quelli dell’Inter non esultando. Vedremo”.