Milano, 30 apr. (LaPresse) – “La partita di addio al San Paolo? Volevo farla, al di là del mio addio al calcio, a scopo benefico per la Città della Scienza di Napoli, ma non ho ricevuto risposta né dal Napoli Calcio né dal suo presidente”. Così Fabio Cannavaro nel corso di una lunga intervista ospite della trasmossione Undici, su Mediaset Italia 2. “Soprattutto non capisco il silenzio di De Laurentiis – ha aggiunto l’ex capitano della Nazionale – ho provato a chiamarlo, ho provato a scrivergli delle mail, evidentemente era meglio che gli inviassi un tweetà Ho paura che a sto punto questa partita non si farà più. Avevo raccolto l’adesione di molti campioni del calcio, che si erano resi disponibili, ed è un peccato soprattutto per la città”.
A proposito della stagione degli azzurri, invece, Cannavaro dichiara: “Ibra lo vedrei bene anche a Napoli: quando andai con lui a Napoli, con la Juventus, rimase affascinato dalla città. Per quanto riguarda la stagione, gli azzurri sono stati troppe partite Cavani-dipendenti, non riuscivano a trovare le giocate di Hamsik e Pandev. È una squadra che se sta bene fisicamente può giocarsela con tutti. È una creatura di Mazzarri e se il mister dovesse andarsene bisognerebbe rivedere tutto. Chi al posto di Cavani? Vedrei bene Dzeko: non l’ho mai marcato, ma anche mio fratello Paolo ne rimase impressionato”.
L’ex difensore della Juventus continua parlando del momento che sta vivendo la squadra bianconera: “Risalta molto l’agonismo, ma la squadra di Conte gioca anche un ottimo calcio e soprattutto quest’anno, ancora di più dell’anno scorso, mi ha sorpreso per la continuità. Top player in attacco? Prima bisogna capire dove si vuole collocare Marchisio, perché è impossibile tenerlo fuori, ma Pirlo con Pogba e Vidal è più coperto. Vidal non lo venderei per prendere un campione in attacco. Ibrahimovic lo vedrei alla Juve come in qualsiasi altra squadra: ha elevatissime qualità tecniche e tattiche, è un leader. A molti può sembrare arrogante, io preferisco averlo come compagno piuttosto che come avversario.”