Roma, 10 apr. (LaPresse) – “Fenerbahce più forte? Questo lo dirà il campo, dopo i 180 minuti si vedrà. Domani sarà importante crederci fino in fondo. Loro hanno mostrato di essere una squadra e una società forte. Hanno tutti gli attributi per competere ad alti livelli in Europa. Noi faremo di tutto per rimanere in questo ultimi 90 minuti”. Vladimir Petkovic carica la Lazio chiamata domani a ribaltare il 2-0 subito in Turchia nell’andata dei quarti di finale di Europa League. “Percentuali di qualificazione? Sicuramente meno del 50. Ma abbiamo visto tante partite ribaltate”, spiega il tecnico biancoceleste al quale viene chiesto se la Lazio inizierà la gara subito all’attacco.
“L’importante – analizza Petkovic – è che arrivi il risultato e la qualificazione. Ci vorranno rispetto, pazienza e tanto coraggio per imporre il nostro gioco e segnare il prima possibile”. “Ci crediamo tanto, sono fiducioso vedendo come la squadra sta facendo ultimamente”, continua l’allenatore biancoceleste che domani sera dovrà fare i conti con molti acciaccati. “Difficile dire adesso con certezza – spiega – chi avrò a disposizione. Ma sono in forte dubbio molti giocatori, da Radu ad Ederson. Non avrò due squalificati”. “Sicuramente non è una situazione ottimale ma è abbastanza buona per essere pronti ed entrare in campo con il migliore undici e assicurarci la permanenza in Europa. Ci teniamo – ribadisce Petkovic – abbiamo fatto tantissimo per andare lontano.La Lazio sarà costretta a giocare in un Olimpico chiuso per la squalifica imposta dall’Uefa: “Giocare in uno stadio chiuso non è ottimale, ci toglie qualcosa”.
RAZZISMO. “Il razzismo è una brutta cosa, in qualsiasi senso. Noi siamo penalizzati da quanto è successo ma non posso giudicare, in campo non sentiamo queste cose”. Petkovic commenta così la volontà annunciata dall’Uefa di inasprire le sanzioni verso gli episodi di razzismo nel calcio. “Ma ultimamente – precisa l’allenatore della Lazio – anche contro di noi si sono sentiti diversi cori e provocazioni. L’importante – prosegue il tecnico – è che le sanzioni siano uniformi, sia a livello italiano che mondiale. Se si punisce una squadra, bisogna punire anche le altre coinvolte nella stessa maniera”. “Noi domani non rischiamo niente…”, scherza poi Petkovic.