Mennea, feretro in sede Coni per camera ardente

Roma, 22 mar. (LaPresse) – Il feretro contenente la salma di Pietro Mennea, tra gli applausi, è nella sede del Coni dove per tutta la giornata sarà allestita la camera ardente. Cinque le corone di fiori già inviate per commemorare il velocista scomparso ieri: quella del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quella del premier Mario Monti, quelle del Coni e della Fidal e quella, appena arrivata, di Roma Capitale. I primi a comporre il picchetto d’onore, formato da due persone in uniforme e due in tuta ginnica saranno i militari delle Fiamme Azzurre (la società dell’olimpionico). Alle 10.30 sarà il turno dell’Aeronautica Militare, alle 12.30 delle Fiamme Gialle, alle 14.30 delle Fiamme Oro, alle 16.30 del Corpo forestale e alle 18.30 dei Carabinieri.

I familiari di Mennea, che hanno accompagnato il feretro, sono stati accolti dal presidente del Coni Giovanni Malagò che ha salutato la moglie, dal presidente della Fidal Alfio Giomi e da Franco Carraro, in lacrime, e Mario Pescante, membro del Cio.

MALAGO’.
“Lo sport italiano perde un gigante, una leggenda. E’ un onore poter ospitare al Coni questa giornata, era un atto dovuto”, ha commentato il presidente del Coni Giovanni Malagò ricordando come la Sala d’Onore “non è mai stata data per la camera ardente di un atleta”. “Mennea non era un personaggio ‘contro’, ma era un personaggio a favore”, ha aggiunto.

BENVENUTI. “Era un uomo straordinario, sono pochi gli atleti che riescono ad avere successo anche nella vita. Va copiato da tutti, dovrebbe essere portato come esempio da tutte le federazioni, era un grande uomo e grande atleta”. Così l’ex pugile, già campione olimpico e mondiale, Nino Benvenuti ricorda Pietro Mennea. “In pochi sapevano della sua malattia – racconta – non voleva commiserazioni, voleva essere al di sopra di queste cose. Ha saputo stringere i denti più di quanto fosse conosciuto dagli altri”.

ROCCA. “È stato un esempio straordinario di moralità e professionalità. La cosa strana è che non sia stato celebrato come doveva. Adesso è facile ricordare le sue doti straordinarie, dopo che non c’è più”. Così l’ex calciatore Francesco Rocca, amico dell’ex velocista.

ABETE. “Ricordo una persona tenace, che ha sempre fortemente creduto nelle cose che portava avanti. Si è sempre impegnato e schierato, ci lascia dei ricordi incredibili sul piano sportivo ma anche, come uomo, la dimensione di un impegno mai venuto meno in una logica di voler sempre competere nella massima autonomia e libertà. È una persona positiva che ci lascia”. Così il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete.

ZOFF. “Pietro Mennea è indimenticabile, sotto questo aspetto le immagini parlano da sole”. Così Dino Zoff, tra i primi a rendere omaggio al feretro del velocista pugliese scomparso ieri, nella camera ardente allestita nel salone d’onore del Coni.

BUBKA. “Cari amici, è con profondo dispiacere che apprendiamo la notizia della scomparsa di Pietro Mennea, un vero devoto dell’atletica e del movimento Olimpico. Da tutto il Comitato olimpico ucraino, dalla comunità sportiva del nostro Paese e da me personalmente permettetemi di esprimere le più sincere condoglianze alla famiglia, al Coni alla Fidal e al movimento olimpico mondiale. Questa è una grande perdita per noi tutti. Possa la sua anima riposare in pace”. Questo il testo della lettera inviata dall’ex campione ucraino di salto con l’asta Sergey Bubka al Coni come tributo alla scomparsa di Pietro Mennea.