Udine, 15 mar. (LaPresse) – “Siamo in emergenza, è inutile nasconderlo, ma non possiamo piangerci addosso. Domani affronteremo una rivelazione del campionato con molti giovani in campo”. Così un grintoso Francesco Guidolin nella conferenza stampa alla vigilia del match di campionato contro il Catania. “Non ricordo, a memoria, una squadra con un età così bassa in Serie A – prosegue il tecnico di Castelfranco Veneto – ma non andremo in Sicilia per fare esperimenti. Ci andremo con i ragazzi a disposizione, con due o tre uomini guida e proveremo a fare bene nell’immediato. La gara del Massimino sarà anche un banco di prova per quegli elementi che ultimamente si sono sentiti trascurati per aver giocato poco. Sarà l’occasione di dimostrare tutte le loro qualità”.
Nell’incontro di domani c’è in palio lo scettro di regina delle provinciali. “Noi siamo stati la prima delle così dette grandi per due stagioni – dichiara Guidolin – anzi, siamo arrivati prima di molte grandi. Adesso il Catania è meritatamente davanti a noi. Non ho mai parlato di Europa, ma di obiettivi raggiungibili: lottiamo con il Catania per essere la prima delle non grandi e ci guardiamo le spalle”. Parlando ancora degli etnei, Guidolin sottolinea: “E’ una squadra con un’ottima organizzazione di gioco e che si esprime sempre con grande determinazione, soprattutto in casa. Il gruppo è composto da giocatori di qualità che hanno fatto grandi passi avanti per emergere. Negli ultimi quattro anni la società etnea si è migliorata sempre sposando il progetto abbracciato dall’Udinese andando a scovare giovani talenti nel mondo”.
Quindi il tecnico dell’Udinese parla dei due giovani Muriel o Pereyra e di chi dei due dovrebbe prendersi maggiori responsabilità. “Nè Muriel né Pereyra sono veterani. Voglio solo che dimostrino quello che valgono nel contesto della squadra, insieme a tutti gli altri”, replica Guidolin. Quindi si torna a parlare di obiettivi, ma l’allenatore bianconero glissa: “No, non ce n’è bisogno. L’orgoglio e la voglia di alzare sempre l’asticella sono più importanti dei traguardi economici. Si tratta di spingere sull’acceleratore e di avere a cuore il proprio lavoro”.
Nell’Udinese è vicino al recupero un altro giovane interessante, l’ex interista Faraoni. “Davide ultimamente è stato colpito da un problema familiare – ricorda Guidolin – ma è giovane, è stato impiegato con buona frequenza nella prima di stagione quando si giocava più volte alla settimana. La fiducia in lui non è mai mancata. Se sarà chiamato in causa farà del suo meglio”. In chiusura a Guidolin viene fatto notare come porti il nome del nuovo Papa. “Mi piace pensare che il Papa abbia il mio stesso nome, è impegnativo. Mi sembra proprio una bella persona”, conclude Guidolin.