Pescara, 5 mar. (LaPresse) – “Ai miei ragazzi chiedo di riscoprire quell’entusiasmo che un periodo negativo può un attimo aver nascosto e messo in un angolino. E’ normale quando si perde e non arrivano i risultati”. Sono queste le prime parole di Cristian Bucchi da nuovo allenatore del Pescara.
“Fortunatamente abbiamo ancora 11 partite. Senza illudere nessuno – prosegue il nei tecnico biancazzurro – la salita è ripida e dobbiamo trovare il modo di percorrerla con due aspetti fondamentali: il coraggio e la dignità”. Bucchi, che a 35 anni si vede catapultato dalla Primavera alla Serie A, sembra avere già le idee chiare: “Dobbiamo vincere le partita, c’è poco da difendere. Non andremo a giocare solo per non prenderle, giocheremo per fare risultato perchè ci servono i punti”.
L’ex centravanti di Perugia e Napoli trova una squadra psicologicamente non certo al meglio dopo l’esonero del secondo tecnico nel corso della stagione. “Conoscevo già molto di loro perchè con alcuni ho anche giocato. Ho carpito qualcosa dalle gestioni di Stroppa e Bergodi – prosegue Bucchi – conosco il gruppo di lavoro, meno il carattere e personalità dei singolo che è la cosa che ora mi interessa. Ora abbiamo bisogno di uomini pronti a giocarsi tutto. Per me è una grande scommessa. Come per la società e anche per i calciatori, visto che un po’ tutti ci danno per spacciati”.
Bucchi non vuole parlare di fallimento per quanto riguarda le gestioni di Stroppa e Bergodi. “Non hanno fallito. I risultati non sono arrivati, ma il Pescara sapeva di dover lottare fino alla fine. È mancata un pizzico di fortuna. Sono sicuro di avere grande entusiasmo, poter allenare in serie a 35 anni è una chance che voglio giocarmi con tutto me stesso”. Per quanto riguarda il modulo da impiegare, Bucchi parte da un paio di certezze: “Chi è in forma giocherà. Non c’è modulo o schemi da seguire. Dipende tutto dai ragazzi e dalle loro condizioni. L’idea è di giocare sicuramente con una difesa a quattro e possibilmente con le due punte”.