Milano, 1 mar. (LaPresse) – “Sognavo di giocare in una squadra importante come l’Inter. Ho avuto molta pazienza nella mia vita e ce l’ho ancora, ho lavorato tanto, con umiltà, ed eccomi qui. Una gioia. Ora vorrei stare qui a lungo. Così come ho provato quando sono stato chiamato in Nazionale. Non dimenticherò mai l’esordio con Inghilterra”. Così Ezequiel Schelotto in una intervista a Inter Channel. A proposito della maglia azzurra, Schelotto racconta che “tre anni fa Casiraghi, allora mister dell’under 21, mi chiamò personalmente, chiedendomi se gli potevo dare una mano. L’Italia mi ha aperto le porte e io ho detto sì, e quando mi ha chiamato Prandelli sono andato subito di corsa. Ho difeso la maglia azzurra e la difenderò sempre”. Il ‘nuovo Camoranesi’: “A me i paragoni non piacciono tanto, ma certo Camoranesi è uno che ha vinto tanto nella sua carriera, quindi, perché no…”, sorride Ezequiel.
Si passa quindi a parlare del ruolo in campo: Schelotto si sentirebbe pronto a fare il terzino? “Devo lavorare sull’aspetto difensivo. Finora ho lavorato sempre da quarto di centrocampo e terzo d’attacco, ma non avrei problemi se ce ne fosse bisogno”. Uno sguardo, poi, su quella che è finora è stata la carriera ‘italiana’ di Ezequiel: “A Cesena ho trascorso due anni e mezzo bellissimi, con due promozioni: sono partito dalla C1 fino ad arrivare in A. Ho tantissimi amici lì. Cesena, una squadra, una città, con cui mi sono lasciato benissimo. Rimangono nel mio cuore. Catania e il Cholo? Il Cholo è stato fantastico, non solo come allenatore ma anche come uomo e persona. Eravamo tanti argentini lì, mi sono trovato bene. Abbiamo poi raggiunto la salvezza a due giornate dalla fine del campionato, sono stato bene. A Bergamo ho trascorso un anno e mezzo bello, lì ho conquistato la Nazionale maggiore. Ho avuto momenti belli e meno belli, non ho niente contro Bergamo, la città e i tifosi ma poi, anche a seguito di questioni legati alla sfera personale, ho preferito cambiare aria”.
Domenica l’Inter andrà a Catania e Schelotto sottolinea che “lì, ripeto, mi hanno accolto bene, ho ancora tanti amici, l’amicizia rimane ma io ora sono all’Inter. Loro si conoscono da tre anni, sono sempre gli stessi a giocare, è una squadra che sta crescendo anno dopo anno, ci sono bravi giocatori sul piano individuale e di gruppo, ci troveremo ad affrontare una partita non molto facile ma sul piano del gioco possiamo batterli, con attenzione e cattiveria giusta. I loro tifosi li incoraggeranno tantissimo ma noi andremo lì a giocare come sappiamo”.