Stangata Uefa, Lazio-Stoccarda a porte chiuse. Furia Lotito

Roma, 27 feb. (LaPresse) – La Commissione Disciplinare dell’Uefa ha annunciato che la Lazio giocherà le prossime due partite in Europa senza l’ausilio dei propri tifosi, rei di cori e gesti di razzismo durante la partita contro il Borussia Moenchengladbach dello scorso 21 febbraio. In particolare si giocherà a porte chiuse il ritorno degli ottavi di Europa League contro lo Stoccarda, in programma all’Olimpico il 14 marzo. Il club biancoceleste giocherà a porte chiuse anche la successiva gara europea. L’Uefa ha inoltre multato il club capitolino di 40.000 euro. La Lazio ha tre giorni per presentare appello, azione per altro già annunciata da Lotito.

“Faremo ricorso per far trionfare la giustizia”. Così un infuriato Claudio Lotito ai microfoni della trasmissione ‘Novanta Minuti’ su RaiSport, aveva di fatto annunciato l’imminente sanzione dell’Uefa.. “Non conosco le motivazioni. E’ un provvedimento abnorme rispetto alla realta”, ha dichiarato il presidente laziale commentando l’indiscrezione rilanciata da Gazzetta.it.

“La Lazio ha fatto tutto quello che poteva e doveva per impedire che ciò avvenisse. Subire una squalifica di una giornata a porte chiuse, che provocherà un grave danno economico alla società e che impedirà ai tifosi di partecipare a un evento come questo, mi sembra assurdo”, ribadisce un quanto mai irritato Lotito sempre ai microfoni di RaiSport.

“Non possiamo come club essere penalizzati per l’errore di pochi”, dichiara ancora il patron biancoceleste. In merito all’annunciato ricorso, Lotito conclude spiegando che “il problema non è la severità dell’Uefa, ma la capacità di attuare le pene per danni effettivamente recati. Ripeto e ribadisco, tutti sanno quanto il sottoscritto ha fatto per prevenire e scongiurare fatti di questo tipo ottenendo risultati che nessuno a livello nazionale ha ottenuto. Bisogna fare una distinzione tra il tifoso deliquente che agisce di propria spontanea volontà e una tofoseria che si esprime civilmente. Non è possibile che un club paghi per errori di un singolo”.