Milano, 22 feb. (LaPresse) – “Non è solo un fatto di scenografia, per non vedere gli stadi vuoti: è un discorso legato anche all’occupazione e allo sviluppo. Lo stadio può essere un elemento di traino anche in termini di nuova progettualità e speranza per le nuove generazioni”. Lo ha detto ai microfoni di Sky Sport Giovanni Malagò, a proposito della legge sugli stadi. “Nel mio programma sono stato chiaro e quasi religioso”, spiega il neo presidente del Coni, entrando nell’argomento calcio. “Non si può pensare di fare bene se non si costruiscono tante case. Quello degli impianti – prosegue Malagò, ospite oggi nella sede de ‘La Gazzetta dello sport’ – è un nodo cruciale. Io mi sono battuto durante la campagna sostenendo una tesi che non era solo elettorale. Si doveva, e non solo si poteva, fare di più per varare le cosiddetta legge sugli stadi, che è una legge sugli impianti. Penso – aggiunge il presidente del Coni – che sia indispensabile nella prossima legislatura portare avanti una politica che conduca a dei risultati”.
“E’ stata una scelta sofferta, ma che dimostra come voglia tornare ad essere la numero uno. Sono sicuro che ci riuscirà. Oggi Federica è una persona in pace”, così Malagò, parlando di Federica Pellegrini e della sua scelta di trasferirsi in Francia per seguire il tecnico Philippe Lucas. “Federica – spiega – ha sofferto qualche mese, perché dopo i Giochi di Londra voleva subito cambiare pagina. Ha scelto un allenatore, Lucas, con cui portare avanti quattro anni di vita sportiva. Nel nuoto il tecnico è totalizzante, perché ci passi insieme le giornate”. “Federica – prosegue il presidente del Coni – sperava che Lucas potesse avvicinarsi a quella che era la sua logistica. Lucas non ha potuto o non ha voluto e Federica ha deciso di andare a Narbonne”.