Malagò: Dal calcio messaggi negativi, resti fuori da Giunta Coni

Roma, 11 feb. (LaPresse) – “Si è troppo dipendenti culturalmente dal calcio, questo è il problema. Su questo argomento vengo descritto come uno che vuole lasciare fuori il calcio dal Coni. Ma è una cosa senza senso, io sono malato di calcio come sa chi mi conosce bene. Io sostengo la tesi che per un turno dovrebbe restare fuori dalla giunta del Coni”. E’ quanto ha detto Giovanni Malagò, candidato alla presidenza del Coni, in un’intervista a Radio anch’io sport su Radiouno. “In questi anni il rapporto con il calcio, sotto il punto di vista dei valori e dei principi, un buon messaggio all’opinione pubblica. Viva il calcio, ma non un calcio che esprime questi messaggi”.

Parole che arrivano il giorno dopo l’episodio che ha riguardato il tecnico della Sampdoria Delio Rossi che ha alzato il dito medio al termine della partita con la Roma. “Spiegatemi in quale altro sport un allenatore fa un gesto del genere al 92′”, spiega il presidente dell’Aniene che spende poi belle parole per il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, eletto nel consiglio nazionale del Coni: “Sono felice per lui, e per il tipo di percorso che sta portando avanti e per il suo messaggio rivolto a chi è appassionato di calcio. E’ in linea con quelle che sono le mie speranze per il mondo del calcio”.

“Una rivisitazione del ruolo del Coni nell’impianto sportivo e ridare dignità allo sport”. E’ questo l’obiettivo che si prefigge Malagò nel caso venisse eletto. “Sono una persona – dice – che solitamente riesce a realizzare quello che si mette in testa, perché sono argomenti che conosco bene. Credo che ci siano i presupposti per portare a termine il programma”. Il presidente dell’Aniene spiega così le ragioni della sua candidatura: “Per un fatto generazionale, per un’idea di innovazione, entusiasmo e progettualità. Voglio sostenere la tesi – ha continuato – che non serva l’assistenzialismo, che l’idea di un autonomia dalla parte dello sport non sia ipocrisia. Sappiamo che il Coni dipende dalle varie Finanziarie. Se vogliamo essere autonomi, dobbiamo dimostrare di esserlo. Restare in piedi con le nostre gambe”.