Genova, 1 feb. (LaPresse) – “Per noi si tratta sicuramente di uno scontro salvezza. Secondo me, tutte le squadre che sono nella parte destra della classifica sono coinvolte nella lotta per non retrocedere”. Così Delio Rossi inquadra Torino-Sampdoria, con il realismo che l’ha sempre contraddistinto. “Abbiamo vinto 6-0 sul Pescara, giocando bene, e sicuramente un risultato così eclatante accresce l’autostima – ragiona in conferenza l’allenatore blucerchiato -. Però non bisogna mollare di un millimetro, altrimenti significa che abbiamo dei problemi”.
Il tecnico doriano si dice soddisfatto dal mercato appena concluso: “Posso fare un bilancio tecnico, perché quello economico lo può fare il presidente. Il mercato di gennaio è particolare, a volte devi scambiare un gatto con un cane, ma è importante che sia finito perché può creare turbative ai giocatori. Abbiamo accontentato chi aveva chiesto di giocare con più continuità e quelli ancora nostri verranno valutati anche in vista della prossima stagione. Qui sono arrivati Sansone e Rodríguez, il secondo più per il futuro che per il presente”.
Sempre in tema di mercato, le grandi hanno corteggiato Icardi e Poli. “A me fa piacere se corteggiano i miei giocatori, si vede che stanno facendo bene. Io, ad esempio, non ho spasimanti perché non ho qualità. Penso che entrambi siano ragazzi intelligenti – dichiara Rossi – consapevoli che il loro futuro dipende dalla Sampdoria e da quello che faranno con questa maglia. Non dovranno mollare di un millimetro, però non capisco perché la Sampdoria debba per forza vendere dei giocatori: non è un supermercato la Sampdoria. Stanno in una grande società, in una grande squadra. Sarà la Sampdoria a decidere se arriveranno delle richieste per alcuni giocatori se valutarle o meno”.
Poi si torna a parlare di calcio giocato e del Torino. Il gioco del Torino potrebbe mettervi in difficoltà più di altre avversarie? “Il bello del campionato italiano è che non ci sono gare scontate. Tutte le squadre possono mettere in difficoltà l’avversario di turno. Rispetto alla Premier League – conclude – o ad altri campionati europei dove la qualità alla fine fa la differenza, in Italia sono tanti i fattori che incidono sull’esito di una partita. Atteggiamento e concentrazione fanno spesso la differenza, nell’arco di una stessa gara cambiano molte cose e lì sta ad una squadra riuscire a cambiare volto in corso e contrastare l’avversario”.