Dalla nostra corrispondente Valeria Rubino
Austin (Texas, Usa), 18 dic. (LaPresse) – L’Oprah Winfrey Network ha trasmesso questa notte la prima parte dell’attesissima intervista-confessione di Lance Armstrong, in cui 7 volte vincitore del Tour de France che ha ammesso di aver fatto uso di doping. L’intervista sarà trasmessa in esclusiva per l’Italia su Dmax (Canale 52 digitale terrestre e Canale 28 di TivùSat e canale 808 di Sky): la prima parte oggi alle ore 21.15, domani sempre alle ore 21.15 la seconda parte.
L’intervista è iniziata con una serie di domande alle quali l’ex atleta poteva rispondere con un sì o con un no. ‘Hai mai preso sostanze vietate per migliorare le tue performance ciclistiche?’ è stata la prima domanda di Oprah. ‘Sì’ ha ammesso Armstrong. ‘Una di tali sostanze è stata l’Epo?’. Affermativa la risposta dell’ex atleta, che ha poi ammesso di aver fatto ricorso anche a trasfusioni e doping ematico. ‘Hai mai fatto uso di altre sostanze bandite, quali testosterone, ormone della crescita o cortisone?’ un’altra domanda della presentatrice. ‘Sì’ la risposta rassegnata di Armstrong, che ha anche detto che, a suo parere, non era umanamente possibile vincere sette Tour de France consecutivi senza l’aiuto del doping.
L’ex ciclista ha ricostruito le sua esperienza relativa all’uso di sostanze vietate durante la sua lunga carriera, ricordando che tutto iniziò con l’uso di cortisone e poi arrivò la ‘epo generation negli anni ’90’. Perché confessare oro? ‘E’ troppo tardi probabilmente per la maggioranza della gente ed è colpa mia. Sapevo che la situazione era un’enorme bugia, che ho ripetuto tante volte’ ha spiegato il texano, che ha precisato in più di un’occasione di non avere intenzione di giustificarsi, né di accusare altre persone. ‘Non ho inventato la cultura del doping, ma non ho provato a fermarla ed è colpa mia. Ora lo sport ne soffre’ ha detto l’ex atleta. ‘Non voglio accusare nessun altro, parlare di nessun altro. E’ stata una mia decisione’. In molti pensano che, almeno in quegli anni, tutti facessero ricorso a sostanze bandite. ‘Non posso dirlo. Ci saranno persone che lo diranno, che diranno che su 200 ciclisti del tour, 5 erano puliti e sono i veri eroi. Ed hanno ragione’ ha spiegato l’ex atleta americano, precisando che l’idea che i ciclisti fossero costretti o subissero pressioni per doparsi non è veritiera. Il doping di Armstrong consisteva in un ‘mix di sostanze che facilitano il trasporto di ossigeno’ nel sangue, elemento vitale per gli sport di lunga durata. ‘Era tutto ciò che mi serviva. Il mio cocktail comprendeva soltanto epo, trasfusioni e testosterone’ ha rivelato l’ex campione, che non aveva paura di essere scoperto. ‘I controlli antidoping sono cambiati, si sono evoluti. In passato, ti testavano alle gare, non venivano a casa o ai ritiri. Ciò è cambiato molto ed è giusto’. Nel 1999 non esisteva un test per rilevare l’uso di epo. ‘Per la maggior parte della mia carriera non c’erano molti test al di fuori delle gare. Quindi era difficile essere scoperti perché alle gare sei pulito. Sta tutto nella programmazione. Due cose sono cambiate: i test fuori gara e i passaporti biologici, che hanno davvero funzionato’ ha detto Armstrong.
L’International Cycling Union (UCI) e l’agenzia mondiale anti-doping (WADA) iniziarono ad usare dal 2008 il passaporto biologico, che crea un profilo del sangue naturale di ogni ciclista e dei livelli delle analisi delle urine da campioni prelevati diverse volte durante l’anno. Ogni oscillazione di tali valori per un corridore diviene campanello di allarme per possibile doping. Sul rapporto dell’Usada (United States Anti-Doping Agency) del 2012 si legge che la probabilità che i valori del sangue di Armstrong nel Tour de France del 2009 e 2010 siano naturali è meno di una su un milione. ‘L’accusa e la presunta prova che mi fossi dopato dopo il mio ritorno alle gare è l’unica cosa che mi ha fatto davvero arrabbiare. Non è vero: l’ultima volta che ho fatto ricorso al doping è stata nel 2005’ ha detto Armstrong. L’ex ciclista, colpito da un cancro ai testicoli nel 1996, riuscì nell’impresa storica di vincere consecutivamente sette Tour de France dal 1999 al 2006 e poi si ritirò dalle gare professionistiche. Nel 2009, il ritorno all’agonismo per un atleta che è stato accusato molte volte di bullismo e che ha adesso ammesso di essere stato molto arrogante per anni. ‘Ero un bullo, ma non ho mai ordinato a nessuno dei miei compagni di squadra di prendere sostanze vietate’ ha spiegato Armstrong, definendo false le accuse di alcuni compagni della Us Postal.
Il 41enne ha spiegato che il suo ‘atteggiamento volto a vincere ad ogni costo’ si è intensificato dopo il cancro e la lotta contro la morte con ogni mezzo. Prima della malattia, il ciclista aveva già utilizzato sostanze dopanti, ‘ma non ero un bullo’. Armstrong vedeva il doping ‘come se fosse parte del lavoro. Non voglio accusare nessuno o crearmi scuse, ma era così che lo percepivo ed ho preso quelle decisioni’ a causa dello ‘spietato desiderio di vincere a tutti i costi’. Lance si è commosso durante un filmato che documenta una delle sue vittorie al tour e il suo tentativo di smentire ogni voce sui sospetti di doping che da qualche tempo aleggiavano sulla sua squadra. ‘C’era felicità nella vittoria, quando sai che prendevi tali sostanze?’ ha chiesto Oprah. ‘La felicità era nel procedimento’. Lance ha rivelato che ciò che faceva non gli sembrava sbagliato o cattivo e che non sentiva di star barando. ‘Non capivo l’importanza delle conseguenze di ciò che facevo. Sto iniziando a capirlo ora perché vedo la rabbia, il senso di tradimento e delusione nella gente. Questa è gente che mi ha supportato ed ha ogni diritto di sentirsi tradita. Passerò il resto della mia vita a cercare di scusarmi con loro e riguadagnare la sua fiducia […]Sono più felice ora di quanto lo fossi allora’. ‘Denunciavi tanta gente e sapevi che le loro accuse erano vere. Cos’è questo?’ ha chiesto indignata Oprah. ‘E’ un enorme errore, un uomo che si aspettava di poter avere ciò che voleva e di controllare ogni conseguenza delle sue azioni. Non è scusabile e capisco che ci saranno persone che non mi perdoneranno mai’ ha risposto imbarazzato Armstrong.
‘Rimpiangi di essere tornato a correre dopo il tuo addio nel 2005?’ la domanda della presentatrice. ‘Sì, non saremmo qui se non fossi tornato’ la risposta. ‘Pensavi che non saresti mai stato scoperto? Specialmente perché tante persone sapevano’ ha chiesto Oprah. ‘Presupponevo che le storie sarebbero continuate per molto altro tempo’ ha spiegato Armstrong, aggiungendo che non è questo il motivo della sua intervista. ‘Siamo qui perché c’è stata un’indagine federale criminale di due anni, atleti e tante altre persone sono state chiamate a testimoniare, c’era un uomo con pistola e distintivo e le conseguenze sono serie’. Dopo le accuse di Floyd Landis, il Department of Justice ha infatti avviato un’investigazione nel 2010 che avrebbe potuto concludersi dichiarando Armstrong colpevole di traffico di droghe, frode e manipolazione dei testimoni. Le indagini sono state chiuse dopo due anni, senza spiegazioni. ‘E poi l’Usada ha iniziato (la sua indagine). Le pressioni non erano come quelle dell’inchiesta federale, ma erano simili. Alcuni ragazzi hanno accettato deile proposte. E va bene così’ ha ricordato Armstrong. Nell’investigazione dell’Usada del 2011 sulla carriera di Lance Armstrong, 26 persone sono state chiamate a testimoniare, inclusi undici ex compagni della squadra Us Postal, che hanno risposto a domande sull’uso di sostanze dopanti riguardanti loro stessi e il loro capitano. La reazione di Armstrong dopo la decisione dell’Usada di avviare le proprie indagini sul caso è stata di chiusura e difesa. ‘Oprah, farei qualsiasi cosa per tornare indietro a quel giorno. Non combatterei, non sporgerei denuncia, ascolterei. Ci sono un paio di cose che farei prima: chiamerei la mia famiglia, mia madre, i miei sponsor, la mia fondazione per dir loro cosa avrei fatto. E poi ci sarei stato. Vorrei poterlo fare, ma non posso’ ha detto l’ex atleta, nuovamente commosso. ‘Amo il ciclismo, davvero. E dico ciò sapendo che la gente mi vede come qualcuno che non ha rispettato gli eventi, lo sport, il colore giallo, la maglia. E’ vero’ ha proseguito Armstrong, ammettendo di aver abusato del suo potere. ‘E ho mancato di rispetto alle regole. Non importa ciò che si dice su quella generazione, è stata una mia scelta. Non sono su un piedistallo di moralità per poter dire ‘ripuliamo il ciclismo’. Se ci fosse uno sforzo di tale tipo e se fossi invitato, sarei il primo uomo a presentarsi’ ha dichiarato Armstrong.