Roma, 2 ott. (LaPresse) – È fallito il tentativo di conciliazione tra la Figc e Antonio Conte davanti al Tnas, chiamato a pronunciarsi sul ricorso presentato dai legali del tecnico bianconero sui 10 mesi di squalifica comminati a Conte per l’omessa denuncia della combine di Albinoleffe-Siena.
I legali del tecnico della Juventus, Giulia Bongiorno, Antonio De Rensis e Luigi Chiappero, si sono confrontati con gli avvocati della Federcalcio Letizia Mazzarelli e Luigi Medugno davanti al Collegio presieduto da Michele Zaccheo e hanno discusso tutte le istanze istruttorie.
Il collegio ha preliminarmente acquisito la disponibilità delle parti a emettere il dispositivo entro il 7 ottobre riservandosi di stabilire se accogliere le istanze presentate dalle parti, incluse le testimonianze. Il lodo definitivo, comprese le motivazioni, dovrebbe arrivare entro il 15 novembre.
l tecnico bianconero non è presente all’udienza, ma è rimasto a Torino per stare vicino alla squadra, che stasera è impegnata nella seconda giornata della fase a gironi di Champions League contro lo Shakhtar Donetsk.
Secondo quanto trapela da ambienti federali l’udienza di oggi dovrebbe essere interlocutoria. Con ogni probabilità si va verso il fallimento della conciliazione tra la Figc e il tecnico bianconero, che potrebbe comunque ottenere uno sconto di quattro mesi della squalifica.
“La testimonianza di Mastronunzio può ribaltare il processo. Ho sentito strane cose, ma il nostro obiettivo è il proscioglimento”, ha affermato Giulia Bongiorno al termine della udienza. Nelle due ore di confronto, spiega Bongiorno “abbiamo discusso e insistito con particolare forza sulle istanze istruttorie”. “Noi – sottolinea l’avvocato del tecnico bianconero – riteniamo veramente essenziale che venga sentito Mastronunzio. Crediamo che si possa veramente ribaltare la decisione con questa prova. Abbiamo discusso ampiamente su questo”.
“Dopo un’ampia discussione – aggiunge – gli avvocati della Federcalcio hanno preso atto della decisività che può avere questa prova e non si sono opposti. Siccome nella sentenza c’è scritto che Conte mente perché ha avuto un ruolo attivo omettendo di far giocare Mastronunzio, abbiamo insistito su questo: la testimonianza di Mastronunzio può ribaltare il processo. Ho sentito strane cose, ma il nostro obiettivo è il proscioglimento”, ha concluso la Bongiorno.
“La prova dell’infortunio va offerta nei modi previsti dalla legislatura vigente, cioè attraverso l’esibizione della scheda sanitaria di cui dispone ogni calciatore. E’ perfettamente inutile che venga il medico del Siena a dire quello che ricorda, le testimonianze sono irrilevanti”, è invece il parere di Luigi Medugno, uno dei legali della Figc. I legali della federcalcio ritengono l’episodio di Mastronunzio “sostanzialmente irrilevante rispetto all’illecito contestato.
L’episodio viene citato nelle motivazioni della Corte di Giustizia unicamente per esprimere dissenso rispetto all’incolpazione originaria e prefigura il sospetto di un concorso attivo, però non è stato minimamente valorizzato”. “Conte – spiega ancora Medugno – è stato sanzionato per omessa denuncia, laddove ci fosse stato un allontanamento di Mastronunzio dalla squadra ci troveremmo di fronte a un illecito sportivo che nessuno ha contestato”.