Milano, 25 ago. (LaPresse) – “Dopo il cielo c’è l’Inter”. Parole di Antonio Cassano, nella conferenza di presentazione con la nuova maglia nerazzurra. L’attaccante barese ‘corregge’ così quanto aveva detto durante l’esperienza in rossonero, nella quale spiegò che ‘sopra il Milan c’era solo il cielo”. E’ stato un autentico show quello del talento di Bari Vecchia che non ha mancato di riservare pesante critiche al Milan commentando il divorzio dai rossoneri. “Non ho sbagliato io, e nemmeno i giocatori e l’allenatore, ma qualcuno sopra l’allenatore che faceva il furbo, prometteva e prometteva senza fare i fatti. Quando mi prendono in giro, a me non va bene. Ho dovuto andare via”. “Se sto parlando di Galliani? Non mi va di fare nomi”, precisa il giocatore. “Io – aggiunge – ringrazio il Milan, i tifosi che mi son stati i compagni, i miei compagni. Lui no, perché faceva tanto fumo e poco arrosto”.
Ad inizio conferenza il giocatore ha ringraziato i dirigenti Marco Branca e Piero Ausilio. “Era che importante che loro, insieme al tecnico (Stramaccioni, ndr), fossero d’accordo per il mio acquisto. È importante che abbiano fiducia in me”. Sullo scambio che ha portato Pazzini al Milan, Cassano svela: “Questi signori ci lavoravano da tanto tempo. Mi avevano detto di tenere tutto per me. Loro pensano ai fatti e la cosa è andata a buon fine. Con le chiacchiere non si fa niente”. Il giocatore attacca ancora il suo ‘nemico’ al Milan: “Cosa mi prometteva ‘quel signore’? Chiedetelo a lui, che è bravo a girare le carte in tavola. Lui – prosegue il barese – andava d’accordo solo con la gente che lo leccava. Mi faceva promesse già nell’estate dopo lo scudetto: sono ancora qui con aspetto. E me ne sono andato via”.
E’ un Cassano polemico anche nei confronti del suo ex allenatore. “Per Allegri contavo come il due di coppe in briscola a bastoni e mi consideravo la quinta, sesta punta”. “Mi diceva – aggiunge – che non poteva promettermi niente. Però poteva almeno farmi sentire importante”, spiega l’attaccante barese. “Dal momento che l’aria non era buona, me ne sono andato”. Cassano ha anche commentato l’addio di Ibrahimovic e Thiago ai rossoneri: “Miei amici e giocatori insostituibili. Ho capito com’era l’andazzo, ho preso la palla al balzo e sono andato via”. Cassano tiene però a ringraziare “la gente del Milan, Silvio Berlusconi che mi è stato molto vicino e Barbara Berlusconi. Ringrazio il dottor Tavana, che mi ha ringraziato la vita, e Tassotti, che era l’unico dello staff tecnico con cui andavo d’accordo”. Quindi respinge l’accusa di irriconoscenza: “Mi si può dire tutto, ma non che io sia irriconoscente”.
Il giocatore spende poi belle parole per il suo nuovo presidente, Massimo Moratti. “Se mi ha fatto raccomandazioni? Me ne ha dette tante, me non le dico…”, scherza come nel suo stile l’ex rossonero. “Ha sempre avuto per me un debole per me, sin dai tempi di Mancini, mi ha sempre voluto, ma siccome ero pazzo era giusto non acquistarmi in quel periodo. Ora sono più tranquillo e calmo. Le sensazioni – garantisce Cassano – sono ottime, mi ha abbracciato. Sono contento”.