Dal nostro inviato a Londra Andrea Capello
Londra (Regno Unito), 5 ago. (LaPresse) – Due decimi di punto che non sono niente ma fanno tutta la differenza del mondo per Tania Cagnotto. La bolzanina infatti resta per un’inezia ai piedi del podio nella gara dal trampolino da tre metri che avrebbe potuto dargli quella prima medaglia olimpica cercata ed anche meritata per quanto fatto vedere in carriera. E’ arrivata, invece, una medaglia di legno che fa davvero malissimo. Specie per lo sviluppo della gara. Tania infatti è riuscita a migliorare ancora il suo personale portandolo dal 362.10 della semifinale, secondo punteggio di ingresso in finale, al 362.20 odierno superando le canadesi Abel ed Heymans, le americane Loukas e Krug e la sempre pericolosa svedese Lindberg nella lotta per il bronzo dietro alle inarrivabili cinesi.
Dal nulla, o quasi, è spuntata però la messicana Laura Sanchez Soto che le ha sfilato dal collo la medaglia per meno di mezzo punto, 362.40 contro i 362.20 dell’italiana. “La delusione è parecchia ma ho fatto due record personali in due giorni ed alle Olimpiadi. E’ andata come doveva andare, non ho rimpianti – ha spiegato – la messicana? Non me l’aspettavo, l’ho sempre battuta”. La gara di Tania è iniziata con il piede giusto. Seconda dopo il primo tuffo con lo stesso punteggio ottenuto ieri (76.50) la bolzanina ha leggermente peggiorato nel secondo, il doppio e mezzo avanti carpiato con un avvitamento (69 contro 72) scivolando in terza posizione. Da quel momento in avanti, a parte le cinesi Wu Minxia ed He Zi lanciate verso l’oro e l’argento, si è aperta la caccia al bronzo.
L’avversaria in un primo momento è sembrata essere l’americana Krug, che dopo il terzo tuffo ha fatto scendere Tania al quarto posto, invece è arrivata la sorpresa. Con una grande esecuzione del triplo e mezzo avanti carpiato la messicana Sanchez Soto ha infatti rimescolato le carte portandosi in terza piazza dopo il penultimo tuffo. Prima dell’ultima esecuzione la classifica nella lotta per il terzo posto recitava Sanchez 287.40, Krug 287.35, Cagnotto 285.70. Un finale thrilling. Nell’ultima esecuzione, la messicana non tradiva le attese piazzando un 75. La Krug falliva clamorosamente mentre a Tania serviva un 76.50 nel doppio e mezzo rovesciato, suo cavallo di battaglia ma la bolzanina si fermava a 76.30 per la grande beffa finale. Una maledizione che regala all’Italia “la medaglia della sfiga”, come detto simpaticamente da Giuliana Aor, uno dei tecnici della nazionale.
“Basta parlare dei giudici. Tania doveva fare la gara perfetta e non lo è stata”, ha glissato papà Giorgio. Difficile che la Cagnotto decida di arrivare fino a Rio, è nata nel 1985. “Ora vado in vacanza ed ai tuffi non ci penso”, ha spiegato. Una risposta data con la consapevolezza di chi sembra già proiettata consapevolmente in un futuro oltre la piscina: “So che era l’Olimpiade giusta. Ora sto male, però, quando ci ripenso so che non mi avrebbe cambiato la vita – ha concluso – Stasera sarei stata felicissima, ma la vita è un altra. Sono contenta della mia carriera, sarebbe stata una grande soddisfazione per chiuderla. Non è venuta, ma non è la fine del mondo”.