Londra 2012, Dream Team d’oro: le ragazze del fioretto fanno impazzire l’Italia

Dal nostro inviato a Londra Andrea Capello

Londra (Regno Unito), 2 ago. (LaPresse) – Non poteva che finire in questa maniera. Tre gradini del podio occupati nella gara individuale e tutte insieme sul quello più alto in quella a squadre con tanto di balletto e show finale. Il ‘Dream Team’ del fioretto femminile completa l’impresa asfaltando nell’ordine Gran Bretagna, Francia e le campionesse olimpiche della Russia in finale per trionfare in uno stadio più che mai tutto italiano. Una vittoria netta quella ottenuta in finale.

Un 45-31 che non ammette repliche e cancella la sconfitta beffarda del mondiale di Catania. Le ‘Tre moschettiere’ Errigo-Vezzali-Di Francisca, gruppo granitico nonostante le tante differenze caratteriali e le spiccate personalità, hanno anche dato la possibilità di salire in pedana nella finale alla compagna Ilaria Salvatori per farle godere la medaglia d’oro ed anche i 150 mila euro di premio del Coni per il massimo alloro olimpico. Con il successo nella prova di fioretto femminile a squadre ai Giochi di Londra, la scherma italiana sale a quota 119 medaglie olimpiche (47-40-32). E’ il quarto oro del fioretto femminile azzurro alle olimpiadi dopo quelli di Barcellona 1992, Atlanta 1996 e Sydney 2000. “Nella scherma chi non è italiano è sfortunato” sono state le prime parole a caldo del presidente del Coni, Gianni Petrucci. “Penso che queste ragazze siano da adottare perché ragazze così non se ne trovano facilmente. Con questi risultati l’Italia dimostra che quando vuole ottiene risultati”. Capofila del ‘Dream Team’ è senza dubbio Valentina Vezzali. Con questa medaglia, la jesina eguaglia per numero di ori complessivi, tra Olimpiadi e Mondiali (19), Edoardo Mangiarotti, il leggendario schermidore scomparso lo scorso 25 maggio e, soprattutto, diventa la donna italiana più medagliata nella storia dello sport olimpico con 9 superando la concittadina Giovanna Trillini ferma a 8. “C’è bisogno di momenti come questo per unire la nostra nazione – ha detto l’azzurra – io sono ottimista e credo nel futuro. Mio figlio Pietro ha 7 anni e mi auguro che un giorno non debba andare all’estero”. Una speranza che non si avvererà per il suo storico maestro Giulio Tomassini, costretto ad emigrare in Francia a partire da settembre.

Nonostante ciò la Vezzali continuerà a testa bassa, “dopo una pausa per dare una sorellina a Pietro”. A chi le chiede se si vede nel ruolo di commissario tecnico della nazionale Valentina infatti risponde che: “Potrebbe anche essere ma ora penso a Rio 2016. Un giorno però vorrei collaborare a livello dirigenziale con la federazione perché lo sport italiano mi ha dato tanto ed io voglio contribuire”. Raggiante anche Arianna Errigo: “Eravamo le favorite e non è mai facile. Una sensazione bellissima” ed Elisa Di Francisca, già oro nell’individuale. “Le Russe ci avevano battute al mondiale di Catania e ce lo eravamo segnato – ha detto – siamo le più forti e quando tiriamo con tranquillità ed armonia vinciamo tanto a poco contro chiunque”. La chiusura è affidata al presidente della federscherma, Giorgio Scarso, elogiato ed abbracciato a fine assalto dal presidente del Coni Petrucci: “Queste ragazze dimostrano classe e l’unione che c’è fra loro ed anche l’ingresso della Salvatori testimonia la magnifica atmosfera che si respira in federazione”.