Pescara, 2 lug. (LaPresse) – Cardiomiopatia aritmiogena. E’ stata questa la causa della morte di Piermario Morosini, il centrocampista del Livorno morto il 14 aprile di quest’anno durante la partita Pescara-Livorno della 14esima giornata di ritorno del campionato di Serie B. A confermare quanto emerso dai risultati della perizia richiesta dalla procura di Pescara è Cristina Basso, perito di parte, secondo la quale “la diagnosi definitiva del caso” ha dato “un nome e un cognome” a un tipo di patologia che dà origine ad aritmie cardiache e che ha portato alla morte il 25enne.
Piermario Morosini si era accasciato sul campo dello stadio Adriatico al 30′ del primo tempo a causa di una crisi cardiaca. Soccorso da un’ambulanza, dopo un lungo tentativo di rianimazione era stato portato all’ospedale Santo Spirito di Pescara dove era morto poco meno di due ore dopo il malore. Dopo la scomparsa del calciatore il comune di Pescara aveva aperto un’inchiesta interna per chiarire le cause del ritardo con cui l’ambulanza era intervenuta sul campo da gioco. La difficoltà del mezzo di soccorso di raggiungere il centrocampista erano state determinate dalla presenza di un’auto della polizia municipale che ne bloccava il passaggio.