Calcioscommesse, nuove carte su Buffon. Agnelli: Strano tempismo

Torino (Italia), 31 mag. (LaPresse) – Movimenti bancari sui conti di Gigi Buffon che farebbero ipotizzare una serie di scommesse sospette. Andrea Agnelli in una intervista alla Stampa non ci sta: “Strano che esca oggi”. Comunque il capitano della Juve e della Nazionale non risulta però indagato in alcun modo. Nelle carte della Guardia di finanza di Torino trasmesse alla procura di Cremona, nel periodo tra il gennaio 2010 e il settembre 2010 Buffon ha staccato 14 assegni bancari di importi compresi tra i 50 e i 200mila euro. In totale poco più di un milione e mezzo di euro tutti a favore di Massimo Alfieri, titolare di una tabaccheria di Parma abilitata anche alle scommesse calcistiche di Lottomatica. Sentito l’avvocato Marco Valerio Corini, legale del portiere della Juve e della Nazionale, non ha voluto dettagliare la ragione della operatività segnalata.

Lo stesso avvocato si è limitato a descrivere il beneficiario degli assegni come persona di assoluta fiducia, spiegando che i trasferimenti di liquidità sono volti a tutelare parte del patrimonio personale di Buffon. L’avvocato Corini ha, inoltre, accennato ad una società fiduciaria ed all’acquisto di immobili a Parma, senza specificare l’esistenza o meno di scritture private o atti di compravendita donazione. E’ l’istituto di credito segnalante ad ipotizzare che le liquidità possano essere oggetto di scommesse illegali da parte del calciatore.

In serata è arrivato il commento del presidente della Juventus, Andrea Agnelli, che in una intervista al quotidiano La Stampa in edicola domani ha dichiarato: “Gigi Buffon è un atleta assolutamente leale e non ha bisogno di arrivare a situazioni di scommesse per fare quadrare nulla. Quello che sicuramente è singolare, è che questa informativa esca oggi”. Per il massimo dirigente bianconero “Il fatto poi che Buffon non sia neppure indagato, stupisce doppiamente. Così come è singolare, e grave, che oggi venga pubblicata l’iscrizione nel registro degli indagati di Bonucci da parte di Cremona, trasmessa a Bari, dove si trovano anche nomi di persone che, a oggi, sono state sentite solo come semplici testimoni”.