Luis Enrique carica la Roma: Non firmo per un pari con la Juve

Roma, 21 apr. (LaPresse) – “Firmare per un pareggio? No, mai prima di una partita firmo per il pareggio, per questo abbiamo pareggiato così poco. Contro la Juventus andiamo a vincere e poi vediamo”. Così l’allenatore della Roma Luis Enrique nel corso della conferenza stampa alla vigilia del match contro la Juventus.

“All’andata abbiamo fatto una buona partita, sì. Vedremo come ci comporteremo domani, non so dirvi come ci schiereremo. L’unica cosa che so – ribadisce il tecnico iberico – è che faremo la nostra proposta di gioco, come sempre. E questa per me è una garanzia. Noi vogliamo quella cosa rotonda che rotola per il campo per più tempo possibile: l’obiettivo non cambia mai, è sempre lo stesso con tutti gli avversari”.

Luis Enrique vede una sola differenza importante tra le due squadre: “A livello di classifica tra Roma e Juventus c’è una differenza evidente. Lo scontro diretto, invece, è aperto: ci sono due squadre che giocano in modo molto chiaro e sanno cosa fare”.

“Totti e Del Piero? Non so se sarà l’ultima sfida tra loro. Hanno numeri incredibili, sono campioni. È importante andare a vedere come si sono comportati nella loro carriera. Quello che però a Conte e a me interessa di più in vista di domani sera è il gruppo, non i singoli”, dichiara Luis Enrique sulle due bandiere di Roma e Juve.

“De Rossi centrale? Un allenatore deve valutare quello che succede alla squadra – spiega il tecnico iberico – noi arriviamo a fine stagione con tantissimi scontri ravvicinati e a me fa piacere avere una possibilità più per poter affrontare tutte le partite. De Rossi come Masquerano? Il ruolo naturale di Daniele è sicuramente quello di regista, poi il suo apporto come centrale può darci una grossa mano”.

Inevitabile un commento sulla vicenda Morosini. “È bruttissimo quello che è successo sabato scorso. Non dovrebbero mai accadere cose simili nel mondo del calcio, soprattutto a un ragazzo così giovane. I club si sono accordati per riscrivere il calendario in questo modo: la prossima settimana sarà dura, sì, ma è inutile parlare di decisioni giuste o ingiuste ora”.