Calcioscommesse, Petrucci: Responsabilità oggettiva è un cardine

Roma, 18 apr. (LaPresse) – “Mi auguro che nell’assemblea di Lega di venerdì si tolga dall’ordine del giorno la discussione sulla responsabilità oggettiva”. Lo ha detto il presidente del Coni Gianni Petrucci a margine della cerimonia per la consegna del Collare d’oro del Coni. Parlando ai microfoni di Sky Sport, Petrucci ha aggiunto: “E’ una modifica che tra l’altro deve essere approvata dal Coni e non si può cambiarlo in corsa”.

In precedenza il patron dell’Udinese Giampaolo Pozzo era tornato a chiedere un cambiamento di norma. “E’ un argomento difficile, perchè stabilire che una società debba vigilare 24 ore al giorno sui propri tesserati è impossibile”, ha detto a margine della cerimonia di consegna dei ‘Collari d’Oro’ del Coni a Roma. “Se un calciatore ha un comportamento scorretto che giustamente va punito severamente, noi non sappiamo cosa fare. Così come è ora – conclude Pozzo – la responsabilità oggettiva non va bene. Per una società retrocedere per i comportamenti di un suo tesserato è dura da accettare”.

Al presidente dell’Udinese, Petrucci ha replicato: “Rispetto le idee di tutti, ma ripeto che oggi non si può modificare. La responsabilità oggettiva è un cardine, si può rivedere ma oggi non entro nel merito”. Parlando dell’inchiesta calcioscommesse, il presidente del Coni non si è sbilanciato su una eventuale classifica di serie A rivoluzionata da possibili penalizzazioni: “Non lo so, sono argomenti che sono in mano alla giustizia ordinaria e sportiva”.

“Purtroppo oggi non si parla solo di sport nelle pagine sportive dei quotidiani ma si parla troppo di sport nelle cronache giudiziarie. Io credo che sia il Coni che la Federcalcio stiano facendo un’opera di controllo e pulizia che e’ necessaria. Questi episodi offendono migliaia di persone e oggi ne abbiamo viste tante che sacrificano il loro tempo per far si’ che i giovani pratichino lo sport”. Così, infine, il ministro dello sport, Piero Gnudi. “Scommesse specchio dell’ Italia corrotta? Non farei questi parallelismi. Il nostro sport e’ sano ma ci sono sempre delle mele marce. In Italia ci sono persone serie che lavorano ma ci possono essere delle mele marce”, ha ribadito Gnudi, che al Coni ha partecipato alla cerimonia di consegna dei Collari d’oro.