Torino, 3 apr. (LaPresse) – “Siamo imbattuti. Se ne parla poco, perché forse dà un po’ fastidio, ma per noi è motivo di grandissimo orgoglio”, così il tecnico della Juventus, Antonio Conte, che oggi pomeriggio allo Juventus Store di Area 12 ha partecipato alla prima videochat della stagione con i Member bianconeri. “Siamo riusciti a far provare di nuovo orgoglio ai nostri tifosi e a non far gioire nessun avversario e questo è merito dei ragazzi che stanno portando avanti una stagione straordinaria e che fin dal primo giorno hanno dimostrato grande disponibilità – ha aggiunto – Dopo pochi mesi, battere Milan in casa 2-0 o l’Inter a San Siro e riuscire subito a dare risposte importanti sul campo è stato straordinario”.
L’allenatore ha parlato anche del suo arrivo a Torino da giocatore: “Sono arrivato alla Juventus nel ’91 – ha spiegato Conte – da una realtà piccola come Lecce e sono riuscito a rimanere per 13 anni in maglia bianconera, a diventare capitano della squadra, ad avere la fortuna e la bravura, concedetemelo, di segnare un ciclo vincente. La Juventus mi ha insegnato a vincere ed è questo l’unico modo per acquisire la mentalità giusta e riuscire a trasmetterla. E poi, quando uno inizia a vincere, non vorrebbe smettere mai…”.
Secondo il tecnico salentino una delle armi più della sua Juve è rappresentata dal nuovo stadio e dai tifosi: “In questo stadio standoci molto più vicini, rappresentano davvero il dodicesimo uomo in campo – ha proseguito – Entrare in campo e sentirli cantare l’inno è entusiasmante e vederli andare via soddisfatti dopo la partita, non solo per il risultato, ma anche per la prestazione della squadra, ci riempie di orgoglio”.
Infine un complimento ‘ad hoc’ per Arturo Vidal, il migliore in campo nella gara contro il Napoli: “L’acquisto di Arturo è stato molto importante. E’ arrivato all’ultimo, dopo aver partecipato alla Coppa America, e un conto e vedere un calciatore all’opera in cassetta, un conto è vederlo da vicino – ha concluso – E’ stato anche il suo acquisto a spingermi a provare nuove soluzioni, perché o cambiavamo o uno tra Marchisio Pirlo e Vidal sarebbe stato di troppo. Abbiamo allora lavorato su una diversa situazione tattica e ci siamo accorti subito della qualità e dell’intensità che Arturo riesce a darci”.