Conte: non accetto lezioni, Ranieri? Sue parole mi lasciano perplesso

Torino, 17 feb. (LaPresse) – “Credo che a livello di eleganza e stile non mi aspetto indicazioni da nessuno. Ognuno ha il proprio modo di fare e di essere. Se sono stato poco elegante cercherò di andare a lezione di bon ton per affrontare meglio alcune situazioni”, così il tecnico della Juventus, Antonio Conte, in conferenza stampa.

“La risposta di Ranieri? Mi lascia perplesso – ha aggiunto – alla fine dice un qualcosa che protrae la discussione. Dice ‘mi auguro che chi alza la voce non condizioni gli arbitri’ ma allora questi condizionamenti ci sono o non ci sono? Dire speriamo che chi alza la voce non condizioni vuol dire che qualcuno pensa che si possa condizionare. Io ho sempre detto non vogliamo niente a favore ma parità di trattamento”.

Dopo aver risposto per le rime al collega interista Conte ha voluto scusarsi con il fantasista del Parma, Sebastian Govinco, per alcune esternazioni fatte a caldo al termine della partita: “Mi scuso con Giovinco – ha detto – faccio ammenda perchè nell’enfasi ho espresso giudizi su un episodio in maniera non corretta. Forse perchè lo conosco mi sono permesso di dure una cosa in più e mi scuso”. In ogni caso il tecnico salentino ha specificato che: “Quello che ho detto a Parma non deve trarre in inganno sulla mia serenità. Ho espresso un’opinione, una cosa che avvertivo, senza essere arrabbiato e senza contestare gli episodi. Ho parlato solo di un tipo di aria che si respirava”.

Riguardo alla lotta scudetto Conte ha preferito ancora una volta tenere il profilo basso: “Stiamo facendo qualcosa di straordinario ma dobbiamo dimostrare di saper tenere certi livelli – ha spiegato – ho sempre parlato di casa in costruzione ed è cresciuta in fretta. Sentire che siamo gli antagonisti del Milan è una cosa che mi riempie di orgoglio ed una soddisfazione inevitabile ma gran parte di questi giocatori si trovano a lottare per vincere per la prima volta ed è inevitabile che abbiamo tanto da imparare”.

Infine una battuta sulle difficoltà di andare a rete della Juventus: “Sarei molto più preoccupato se non fossimo la squadra che tira di più e che, insieme alla Roma ed al Milan, fa più possesso palla nella metacampo avversaria. Sono dati importanti che testimoniano il funzionamento della struttura – ha concluso – stiamo faticando a centrare lo porta ma sono momenti. Faccio l’esempio di Milito che è tornato il cannoniere che tutti conoscevamo”.