Balotelli: Se lasciassi Manchester sceglierei l’Italia

Torino, 10 gen. (LaPresse) – “Ho 21 anni, e già da quasi due sono lontano da casa. Mi sono adattato abbastanza bene, nonostante differenze abissali. Ma non ho amici veri, qui. Se dovessi muovermi, ora come ora, sceglierei l’Italia”. Con queste parole rilasciate in un’intervista alla rivista ‘L’uomo Vogue’ in edicola da domani l’attaccante del Manchester City Mario Balotelli ha tracciato il suo futuro.

Per ciò che riguarda l’esperienza inglese Balotelli se la prende soprattutto con i tabloid locali: “Se compro una Fiat Uno, leggo che per un tipo come me era più adatta una Ferrari; se scelgo la Ferrari, scrivete che avrei dovuto stare con i piedi per terra e comprare la Uno – spiega – Se rido, non sono serio; se non rido, sono un musone ricco che nemmeno si diverte a fare il mestiere più bello del mondo. Qui in Inghilterra la stampa scandalistica scrive di tutto, ed esagera sempre. La cosa che mi dà più fastidio è che in Italia le fesserie dei tabloid siano riprese e amplificate senza verifiche. Così molti connazionali prendono tutto per oro colato”.

L’attaccante italiano nel corso dell’intervista ha anche approfondito tematiche più profonde, legate al sociale e al razzismo. “Certo che si può intervenire in questioni a carattere sociale – ha dichiarato Balotelli – Basta che il tutto non si trasformi in contrapposizione politica, perché quello è un campo a me ostico, in cui non mi permetto giudizi. Per esempio, quando ho saputo dell’agghiacciante doppio omicidio razzista di Firenze, ho provato anche io un grande dolore. Non gioco in Italia, e non rilascio che rare interviste, così non ho avuto l’occasione di intervenire subito. Fossi stato ancora nel nostro paese avrei preso posizione pubblicamente. Avrei avuto voglia, in qualche modo, di dare una mano”, ha ammesso l’ex giocatore dell’Inter.

“Il razzismo? Non mi pare un tema necessariamente legato al tifo: conosco supporter sfegatati, eppure correttissimi, in Italia, e ancora di più in Inghilterra – ha sottolineato il giocatore del Manchester Ciy – Il razzismo nasce dall ignoranza più bassa: è sui bambini che bisogna agire, e soprattutto a scuola”.

“La vittoria più bella? Il primo scudetto, un brivido indimenticabile – dice l’ex punta dell’Inter – Ovvio che anche la Champions mi abbia entusiasmato. Il Triplete è stata una conquista ottenuta da un grande gruppo, a cui mi sento affettivamente legato”. Nel corso dell’intevista Balotelli ha parlato anche di allenatori, definendo Mourinho “tra i migliori” anche se “in quanto a feeling personale, direi prima Mancini e poi Mourinho. Un allenatore deve tirare fuori il 100% da un giocatore e Mancini è molto bravo perché lo sta facendo”, ha concluso il giocatore del Manchester City.