Londra (Regno Unito), 6 gen. (LaPresse/AP) – Per Mark Cavendish si è trattato di un errore amministrativo “in buona fede” il test antidoping saltato nell’aprile dell’anno scorso. Al momento di sostenere il test, il 26enne velocista britannico era impegnato in Sicilia, prima del Giro d’Italia, per un video della Bbc. “E’ stato un errore in buona fede”, ha spiegato Cavendish, aggiungendo: “Capisco perfettamente l’importanza degli esami nello sport, il mio impegno è fare in modo che non succeda più”.