Milano, 28 dic. (LaPresse) – E’ finito l’interrogatorio dell’ex preparatore del Ravenna Nicola Santoni. Nel corso dell’interrogatorio davanti al pm Di Martino, Santoni avrebbe negato di conoscere i tre azzurri emersi ieri nel testo di un’intercettazione allegata agli atti dell’inchiesta. La conferma arriva anche dal suo legale, Lorenzo Tomassini.
Nicola Santoni “non conosce Buffon, Cannavaro e Gattuso, non ha mai avuto contatti con loro né direttamente nè indirettamente” e “si sente un leone in gabbia” perché non può smentire direttamente le notizie apparse sulla stampa a proposito di un coinvolgimento di questi tre giocatori nel giro di partite truccate su cui sta indagando la procura di Cremona. Lo afferma l’avvocato, raggiunto al telefono da LaPresse. L’avvocato tiene anche a precisare che “per Santoni la situazione non è semplice perché deve delegare tutto a me e non si può difendere direttamente. E’ molto dispiaciuto perchè queste voci vanno ad intaccare persone che non c’entrano e che non ha ragione di coinvolgere. Il mio assistito – conclude l’avvocato Tommassini – si sente come un leone in gabbia. E penso a questi tre giocatori che si vedono coinvolti senza ragione”.
Questa mattina il legale aveva anche affidato ad una nota il pensiero del suo assistito a proposito di una conversazione registrata nell’auto di Santoni tra il preparatore atletico e un amico soprannominato ‘Maurinho’, in cui erano citati i tre calciatori della Nazionale. “Ho letto le agenzie di stampa che vorrebbero accreditare l’esistenza di un’intercettazione ambientale in cui Santoni coinvolgerebbe Buffon, Fabio Cannavaro e Gattuso. Tengo a precisare che Nicola Santoni non ha mai conosciuto i predetti calciatori né con gli stessi ha mai avuto alcun rapporto, nemmeno indirettamente”, così Tomassini nella nota. “Appena possibile chiederò l’ascolto di tutte le intercettazioni, telefoniche ed ambientali – ha concluso – con la convinzione che la contestualizzazione dei colloqui, primo tra i quali quello in argomento, relegherà molti ‘scoop’ al rango di chiacchiere da bar”.
E ad allontanare ogni sospetto dai tre azzurri ci ha pensato anche Di Martino. “Non è emerso nulla che riconduca a questi tre calciatori”, afferma il procuratore capo di Cremona, che coordina le indagini sul calcioscommesse. “Questa intercettazione non l’ho ancora letta – dice Di Martino – e di questa storia non so nulla, ma in questi giorni non è emerso nulla in questo senso”. Il procuratore di Cremona tiene a precisare che “comunque il fatto solo di scommettere non significa automaticamente un coinvolgimento nelle combine”.
Il procuratore capo di Cremona ha poi fatto il punto della situazione. “C’è stata collaborazione, siamo in una fase positiva. Sono stati acquisiti elementi che arricchiscono l’indagine. La prima fase dell’indagine – prosegue Di Martino – non ha interrotto questo tipo di attività, gli ultimi episodi si riferiscono a partite del 30 novembre”.
Il gip di Cremona, Guido Salvini, ha concesso gli arresti domiciliari a Carlo Gervasoni, giocatore del Piacenza arrestato il 19 dicembre scorso nell’ambito dell’inchiesta sul calcioscommesse. Ieri il calciatore, interrogato dal procuratore capo Roberto di Martino, ha menzionato almento altri 10 incontri truccati, tra cui 3 partite di serie A e ha parlato di una ventina di colleghi coinvolti nelle combine.
Si muove anche la Figc. L’avvocato Ettore Traini questa mattina si è recato in procura a Cremona, in qualità di rappresentate della procura federale della Figc, per acquisire copia degli atti dell’inchiesta. Una volta esamonate le carte, la procura federale che dovrà decidere se aprire un nuovo procedimento alla luce dei nuovi fatti emersi dal lavoro degli investigatori di Cremona.