Torino , 11 dic. (LaPresse) – “Luis Enrique? Siamo due allenatori che vogliamo fare la partita, Roma e Juve sono le due squadre che insieme al Milan hanno il maggior possesso palla di tutto il campionato e basta questo per parlare di analogie tra me e lui”. Lo ha detto l’allenatore della Juventus, Antonio Conte, nella conferenza stampa alla vigilia della partita di campionato contro la Roma. “Ognuno poi ha la propria filosofia ma certamente ci accomuna la voglia di giocare a calcio. Aldilà dei risultati – aggiunge il tecnico bianconero – penso comunque stia facendo un ottimo lavoro. Io vedo nella squadra la mano dell’allenatore e questo è importante”.
Poi Conte parla della partita contro i giallorossi che lo ha visto a lungo come protagonista in campo. “Roma-Juve? C’ero quando Totti ci fece il segno con la mano o quando Cassano si mise ad esultare come in piscina. E’ sempre una grande sfida, in cui abbiamo sempre avuto delle difficoltà dovute anche al pubblico che all’Olimpico è una sorta di 12esimo uomo in campo”.
“Dovremo essere pronti a capire le difficoltà della gara, dovremo essere bravi a tenere quando loro avranno il possesso palla e fare altrettanto quando noi avremo la palla”, aggiunge. Il tecnico bianconero non crede ad una Roma in difficoltà viste le assenze. “Mi aspetto una Roma determinata, tutt’altro che dimessa. Anche in 10 a Firenze ha fatto un’ottima partita ed è inevitabile che chi deve giudicare guarda al risultato mentre sotto l’aspetto del gioco ha fatto benissimo. Senza l’ espulsione di Juan sarebbe andata diversamente”, dichiara.
Infine Conte non svela le sue scelte per la formazione da mandare in campo, ma certo qualche indicazione la si può leggere tra le righe. “Chi giocherà al posto di Vucinic? C’è stato poco tempo per provare la formazione anti Roma, dipenderà molto dall’allenamento di oggi. Anche se qualche idea ovviamente ce l’ho già”, spiega.
“Due sono le alternative possibili, ma potrebbero essere tre o uno. Ci sono sempre degli equilibri da valutare e sceglieremo il calciatore più adatto. Poi ovviamente se facciamo risultato ho azzeccato la mossa, se non facciamo risultato ho sbagliato”, aggiunge ancora il tecnico bianconero. “Giaccherini? Quando leggo critiche ai miei giocatori che non stanno nè in cielo e nè in terra vado su tutte le furie. Prendetevela con me ma non con loro – conclude – perchè sono miei fratelli di sangue. La mia esultanza era per delle cose ingiuste che avevo sentite su di lui, ha ottime qualità”.