Laigueglia (Savona), 6 set. (LaPresse) – Polemiche e manifestazioni hanno accompagnato la prima tappa del Giro di Padania. Dal punto di vista sportivo il trionfo sul traguardo di Laigueglia è stato di Sacha Modolo. Il Trevigiano di Vazzola, classe 1987, veste così la prima maglia verde della storia del Giro di Padania, secondo posto per Elia Viviani (Liquigas) e Manuel Belletti (Colnago Csf).
Nel corso della giornata però si sono vissuti momenti di tensione quando un gruppo di militanti del Partito rifondazione comunista, tra i quali il segretario nazionale Paolo Ferrero, hanno tentato di bloccare la frazione da Paesana a Laigueglia. All’altezza di Mondovì, dopo circa 70km di corsa, i manifestanti si sono sdraiati sulla strada scelta dagli organizzatori. Solo i primi tre corridori in fuga sono riusciti a evitare la protesta di Prc, mentre il gruppo è stato rallentato. La polizia è intervenuta per liberare la carreggiata, ma l’opposizione da parte dei manifestanti ha portato a dei tafferugli nel quale un agente è rimasto contuso. Il poliziotto è stato trasferito in ospedale a Mondovì.
“Va tutto bene, contestare è lecito purchè non si tocchino i corridori e si rispetti il pubblico”, ha spiegato il sottosegretario leghista Michelino Davico, organizzatore della corsa, contattato telefonicamente da LaPresse.
“Figuriamoci se noi della Lega – ha aggiunto – contestiamo chi fa politica, noi abbiamo cambiato il mondo, figuriamoci se contestiamo chi contesta. Le cose vanno dette, questo è nel nostro dna, ma nel modo giusto. Questi ragazzi sono dei corridori, dello sport hanno fatto la loro regola di vita e vanno rispettati. Il ciclismo è uno sport che è fatica, ci si fa male davvero, è fatto di impegno e sudore e sofferenza. I 170 chilometri di oggi con le salite bisogna farli”.
“Noi comunque – ha ribadito – ci concentriamo sull’organizzazione, che è complessa. Siamo molto impegnati sull’aspetto agonistico. Chi ci accusa di strumentalizzare politicamente l’evento è il primo che lo fa”.