Sanremo: Giovanni Truppi, tra Capossela e De André porto la mia musica sul palco

Il cantautore napoletano è in gara con il brano 'Tuo padre, mia madre, Lucia'. Debutto nella seconda serata

 “Molta emozione, molta concentrazione e molto lavoro da fare”. Giovanni Truppi vive così l’attesa che lo separa dal debutto al Festival di Sanremo nella seconda serata in programma domani. Il cantautore napoletano è in gara con il brano ‘Tuo padre, mia madre, Lucia’, scritto insieme a Pacifico e Niccolò Contessa (I Cani), oltre che ai suoi storici collaboratori Giovanni Pallotti e Marco Buccelli. Intanto, Truppi ha già messo in bacheca il premio Lunezia e il premio Mei come artista indipendente dell’anno. “Non me lo aspettavo – racconta in un’intervista a LaPresse – mi ha fatto molto piacere. E’ un riconoscimento al lavoro fatto, anche se non sono qui per i premi. A me il Festival sembra una bella occasione per far conoscere la mia musica”. “E poi ci sono affezionato: seguo Sanremo da quando sono ragazzino, ricordo apparizioni anomale e non omologate – dice citando in particolare i Quintorigo -. Credo di avere una canzone che mi rappresenta e che allo stesso tempo mi emoziona. Dal mio punto di vista, è adatta al Festival”.

 Il brano che presenta – il primo del cantautore a vedere la luce dopo due anni complicati a causa della pandemia – fonde linguaggi musicali diversi, canzone d’autore e spoken word, classicità e sperimentazione. E del resto, Truppi non è nuovo a sperimentazioni, tanto che nei suoi live utilizza un pianoforte di sua ideazione ottenuto modificando un piano verticale: uno strumento di dimensioni inferiori allo standard, smontabile ed elettrificato tramite una serie di pick-up che gli permettono di amplificarlo.

 ‘Tuo padre, mia madre, Lucia’ (il vero nome di sua figlia, ndr) la definisce “una dichiarazione d’amore d’inverno”. “Di solito associamo la primavere all’amore, ma quando si fa un pezzo di strada insieme bisogna resistere alle intemperie. Come in inverno”. Il 4 febbraio, nella serata cover, sarà invece sul palco insieme a Vinicio Capossela con ‘Nella mia ora di libertà’ di Fabrizio De André. Due cantautori, racconta, che lo hanno “fortemente ispirato” nel suo percorso artistico. “Sono un grande estimatore di De André. ‘Storia di un impiegato’ è un album che mi piace tantissimo e ‘Nella mia ora di libertà’ è una canzone che amo molto, l’ho scelta soprattutto perché sento che mi rappresenta politicamente. Nel mio piccolo, anche nelle mie canzoni affronto una serie di tematiche che mi interessano. Visto che porto una canzone d’amore, mi sembrava giusto raccontarmi a 360 gradi e portare l’altra parte di me”.

 Anche per Capossela, venerdì sarà la prima volta al Festival: “Non è stato facilissimo convincerlo – rivela Truppi -, però devo dire che condivido con lui amicizie e collaborazioni e in qualche modo annusavo intorno a me un ottimismo rispetto a questa opportunità anche quando Vinicio sembrava molto indeciso. Insomma – conclude -, non è stato semplice ma nemmeno un’impresa”.