Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha pubblicato i risultati della prova scritta del concorso per 1.435 posti di Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi (DSGA). La selezione, ha mostrato dati preoccupanti: su 29.263 domande, solo 7.983 candidati si sono presentati alla prova (27,28%) e di questi, solo 2.162 hanno superato l’esame (27,08%). Anquap, l’associazione nazionale dei quadri dell’amministrazione pubblica, attraverso il presidente Giorgio Germani, che ha definito la prova come un vero e proprio “disastro oltre ogni immaginazione”, ha evidenziato che in alcune regioni del Nord Italia (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto), il numero di candidati ammessi all’orale è inferiore ai posti disponibili. Questo crea gravi problemi organizzativi per gli uffici di segreteria delle scuole, compromettendo la gestione amministrativa e l’intero sistema educativo.
Secondo Anquap, il fallimento del concorso è dovuto a politiche governative, parlamentari, ministeriali e sindacali che da anni ignorano il ruolo dei Direttori SGA. La categoria non ha ricevuto il giusto riconoscimento né giuridico né economico, con salari considerati “assolutamente inadeguati”. Inoltre, il CCNL 2019/2021 ha introdotto un incarico triennale che rende i DSGA precari, mentre il CCNI del 2024 conferma un trattamento economico inferiore rispetto ad altri funzionari pubblici qualificati.
Giorgio Germani conclude con un appello: “Senza un riconoscimento giuridico ed economico adeguato, il ruolo di vertice negli uffici di segreteria non sarà mai attrattivo per i laureati. Serve una svolta radicale, con un intervento deciso della politica e delle parti sociali per riformare i contratti collettivi nazionali di lavoro”.