Minacce social ad Anita, la studentessa anti-Dad di Torino. La madre: “Intervenga il Miur”

Prima la protesta seduta sugli scalini della scuola media Calvino, poi gli insulti sui social perché si è detta favorevole a andare a lezione fino al 30 giugno

Prima la protesta contro la Dad, seduta sugli scalini della scuola media Calvino, poi gli insulti sui social perché si è detta favorevole a andare a lezione fino al 30 giugno. Non si spengono i riflettori sulla 12enne Anita, studentessa torinese, finita suo malgrado nuovamente nell’occhio del ciclone. A denunciare i nuovi attacchi a sua figlia è la madre Cristiana: dal commento al vetriolo al vero e proprio insulto, sui social in tanti hanno replicato in malo modo a  una intervista dove la giovane ragazza non si mostrava favorevole ad allungare di 15 giorni il periodo scolastico, proposta peraltro non sgradita al nuovo primo ministro Draghi. Ciò che non è passato inosservato ed è stato più doloroso per la famiglia della studentessa è che un gran numero fra gli haters all’attacco di Anita vi siano anche diversi docenti: contro di loro la madre chiede oggi provvedimenti al Miur, invocando sanzioni. Dopo una lettera inviata al suo indirizzo anche l’ex ministra dell’istruzione Azzolina ha pubblicamente stigmatizzato l’accaduto manifestando la propria solidarietà ad Anita e alla sua famiglia, parlando di insulti vergognosi.  

Signora Cristiana, Anita è di nuovo, suo malgrado nell’occhio del ciclone. Prima era stata la DAD oggi il calendario scolastico. Cosa è successo nei  giorni scorsi?

Stavolta, povera Anita, è colpa mia perché mi sono per caso imbattuta in un’intervista che le hanno fatto parecchio tempo fa. Le avevano chiesto cosa  pensasse della proposta di Draghi di prolungare la scuola al 30 giugno, 15 giorni, dunque, non stiamo parlando di non fare le ferie. Aveva risposto  che per lei andrebbe bene, lo aveva detto anche ai tempi del primo lockdown e per questo “litigava” in classe coi compagni. Mi sono imbattuto in post social in cui veniva criticata, cosa che è sempre accaduta, ma poi ho visto a farlo c’erano anche insegnanti.

Ha quindi certezza che fossero insegnanti? Cosa ha fatto?

Era un post di Orizzonte Scuola, dove scrivono i docenti. Poi in tanti lo dicono proprio, “io ho 150 alunni e non sono così secchioni”. Dopo averne letti un po’  ho pensato che non avesse senso che degli educatori scrivessero delle cose del genere, allora ho preso i nominativi e li ho segnalati al Miur e spero  che il Ministero faccia qualcosa, almeno una nota a degli insegnanti che si permettono di parlare così a dei bambini di dodici anni. Vuol dire che non hanno  assolutamente doti educative.

Nei giorni scorsi lei ha scritto all’ex Ministro Azzolina e lei vi ha risposto anche via social, parlando esplicitamente di un sistema scuola con cattivi  maestri da una parte e una maggioranza buona ma forse troppo silenziosa dall’altra. Le ha fatto piacere?

Mi ha fatto piacere che abbia evidenziato questa cosa, per come è fatta Anita si nota che non ha mai avuto professori simili a quelli che si permettono  di fare questi commenti. Non li considero neanche professori, non mi capacito: un professore non è un semplice lavoratore statale, è qualcosa di  diverso. Questi che commentano solo perché vogliono levare 15 giorni di vacanza. Nella mia azienda se mi permettessi di fare una cosa del genere  verrei licenziata, io spero che verranno puniti in qualche modo. 

Cosa pensa abbia portato sua figlia, una studentessa di 12 anni delle scuole medie inferiori, a portare avanti prima una battaglia per il ritorno a scuola e poi per una permanenza in aula fino a fine giugno?

A lei piace andare a scuola, come ha sempre detto dal lockdown, aveva sempre sperato di tornare. Quando si è ritrovata in questa situazione ha  detto “basta, non ha senso fare lezioni solo in Dad”, perché aveva difficoltà e pur avendo tutti i mezzi, si immaginava cose potesse essere per chi ha  delle difficoltà. Sul tema del prolungamento poi ha semplicemente detto che per lei andrebbe bene. E, tra l’altro, di queste cose non sa niente. Perché, mi conferma, non ha i social? Non ha i social, non ha il cellulare. Sa che c’è chi commenta, anche ieri quando è tornata a casa temevo avesse incontrato qualche giornalista e le ho  detto che avevo fatto “un po’ casino”. E lei ha risposto che speravo solamente che non tornasse i giornalisti. Della visibilità non le importa niente, lei  vuole solo tornare a scuola.