La storica Fiat 500 F acquistata nel 2017 dal Museum of MOdern Art di New York protagonista della mostra “The Value of Good Design”, aperta fino al prossimo 15 giugno
La storia del Novecento, il "secolo breve" nell’icastica definizione dello storico Eric Hobsbawm, si esprime anche e soprattutto attraverso il disegno industriale. Non fa eccezione la storia dell’Italia contemporanea, che nel disegno industriale del secondo dopoguerra esprime il genio e la vitalità di un Paese in corsa verso il “miracolo economico”. Fra gli oggetti più espressivi di quei decenni indimenticabili, la Fiat 500 ha sicuramente un ruolo da protagonista. Infatti il suo ingresso nelle collezioni del prestigioso MoMa ne “certifica” l’importanza storica, ma anche e soprattutto la valenza simbolica: un’icona di stile italiano che incarna molti dei tratti tipici del design modernista dell’epoca, collegandolo ai temi esplorati dalle collezioni esposte al museo newyorkese.
Sono questi, in estrema sintesi, i temi affascinanti che esplora la mostra The Value of Good Design, aperta al MoMA di New York fino al prossimo 15 giugno, dove fa bella mostra di sé una la Fiat 500 serie F acquistata nel 2017 dal museo newyorkese. Si tratta della 500 più famosa di sempre, prodotta tra il 1965 e il 1972. Se si contano le altre versioni (Sport, D, L, R) di prima generazione, tra il 1957 e il 1975 sono stati prodotti in totale più di quattro milioni di esemplari. Se poi si sommano le 500 realizzate dal 2007, anno del lancio nuovo modello, a oggi si supera la quota di sei milioni di unità, tanto da farne uno dei modelli Fiat più venduti di tutti i tempi.
Progettata da Dante Giacosa e lanciata nel 1957, la Fiat “Nuova” 500 è stata concepita come auto economica per la motorizzazione del continente europeo del dopoguerra. Alla base, infatti, c’è l’idea che il design di qualità debba essere accessibile a tutti. Ecco perché nonostante le dimensioni esterne ridotte, il design di Giacosa massimizzava il volume interno, riuscendo a creare uno spazio sorprendentemente ampio, tale da poter accogliere quattro passeggeri. Il tettuccio in tessuto pieghevole di serie conferiva a quest’auto economica un tocco di gran lusso, riducendo al contempo l’utilizzo dell’acciaio, materiale prezioso per l’epoca, necessario per la sua produzione. Insomma, "povera ma bella", parafrasando il titolo di un film di quegli anni, la 500 di Giacosa avrebbe motorizzato le famiglie italiane, diventando un’icona dello stile italiano nel mondo.