Sembrano lontani i tempi della città-fabbrica, descritta da Italo Calvino nelle pagine di Marcovaldo. Ma non si possono rinnegare le proprie origini. E così Torino, che continua a restare una capitale mondiale dell’automobile, ma che è sempre di più anche una capitale della cultura, porta in piazza il proprio Dna. Lo fa in modo coinvolgente e affascinante, grazie a un palinsesto di eventi a ingresso libero ospitati in decine di sedi diffuse sul territorio. FCA Heritage è sponsor della manifestazione condividendo la stessa idea di valorizzazione e promozione del patrimonio storico, una missione che è al centro del dipartimento che tutela la storia dei brand italiani di FCA.
Per l’occasione il famoso Centro Storico Fiat, che sede nello storico palazzo liberty di via Chiabrera al numero 20 a Torino (dove nacque la Fiat, nel 1907), ospiterà la mostra “Dietro la pubblicità” offrendo la possibilità al grande pubblico di conoscere da vicino alcuni preziosi bozzetti appartenenti alla collezione del Museo e firmati da artisti quali Sironi, Romano, Codognato, Riccobaldi, Dudovich e Puppo, che testimoniano le tecniche, i ripensamenti, la ricerca di un linguaggio capace di raccontare, lungo l’arco del Novecento, l’azienda e i suoi prodotti. Automobili, camion, trattori, idrovolanti, treni, lavatrici, tutti a marchio Fiat, si accostano a guerrieri, esploratori, signore eleganti o sognanti, fattorini e uomini d’affari. Metropoli, fabbriche e campi di grano. Una grafica tesa a restituire quegli ideali di eleganza, velocità, potenza, essenzialità di linee, che sono stati patrimonio comune dell’azienda e dei principali movimenti artistici del XX secolo. Ma non solo. Il Centro Storico Fiat ospiterà il reading di un racconto ispirato dai propri materiali d’archivio a cura dello scrittore Stefano Trinchero. E a seguire il flashmob "Torino – Detroit e ritorno. Gli albori del fordismo alla Fiat” dei ragazzi del Liceo Coreutico Germana Erba e una breve tavola rotonda.
Un occasione per riscoprire l’identità storica di Torino, in modo divertente e insolito. Anche perché al Centro Storico Fiat è possibile ripercorrere le vicende di un’azienda che in larga misura coiincidono con le tappe dell’industrializzazione del Paese. Si può ammirare il primo motore di aviazione del 1908; la produzione bellica e quella agricola; la Littorina, protagonista del trasporto ferroviario negli anni Trenta; i grandi motori per le navi ma anche le biciclette, sino agli elettrodomestici, che caratterizzarono i consumi del secondo dopoguerra. Non mancano, ovviamente, le automobili: modelli storici che ripercorrono oltre un secolo di innovazione industriale e che ancora oggi esprimono il fascino della modernità.
Grazie a una ricchissima collezione di automobili, cimeli, modellini, manifesti pubblicitari, e a un enorme patrimonio documentale, è possibile ripercorre le tappe cruciali della storia dell’azienda. Attualmente il Centro Storico documenta l’attività Fiat nel corso del Novecento, nei diversi settori aziendali, e raccoglie più di 5.000 metri lineari di testimonianze cartacee; 300.000 disegni tecnici; 18.000 manifesti; 1.300 bozzetti; 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale; 6 milioni di immagini; 200 ore di filmati storici.
Attraverso la ricostruzione di alcuni ambienti negli stabilimenti- simbolo di Fiat si percepiscono i cambiamenti dei metodi produttivi: dagli albori della lavorazione “artigianale” della prima officina di corso Dante alla catena di montaggio presente a Mirafiori negli anni Cinquanta, fino alla riproduzione dell’ufficio di Dante Giacosa, il progettista di modelli iconici come Topolino, 600 e 500: le vetture che hanno motorizzato l’Italia.